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sabato 19 maggio 2012

Il falso Jahvè. Rivalità tra il Tempio di Gerusalemme e il Santuario di Bethel. 109


Occorre tener presente, d’altra parte, che prima della costruzione del Tempio di Gerusalemme, quello di Bethel era stato ritenuto per generazioni il massimo santuario degli ebrei. Fu allora la contrapposizione tra Bethel e il Tempio di Gerusalemme a spaccare irreparabilmente i due regni, e il santuario di Bethel finì per essere odiato dal Regno di Giuda quanto il Tempio di Gerusalemme era detestato dal Regno d'Israele.

Salomone aveva chiamato il Tempio da lui costruito una nuova Bethel, intendendo che da allora sarebbe stato l'unico luogo dove Jahvè avrebbe abitato per sempre. Questo trasloco forzato e voluto da Salomone, soprattutto per motivi politici, cioè per accentrare nelle sue mani e nella sua capitale tutto il potere politico e religioso, suonò come un'assoluta bestemmia e un atto sommamente prevaricatorio per tutti gli israeliti legati alle antiche tradizioni.

Col passare del tempo la rivalità tra i due santuari si accentuò e si arricchì di reciproche accuse d'idolatria. Amos, un gran profeta di Giuda, così attaccò Bethel:
"Il Signore dice agli israeliti: «Cercate me, se volete vivere. Ma non cercatemi al santuario di Bethel… perché Bethel sarà distrutta. Cercate il Signore, se volete vivere». Se non lo cercate, egli si avventerà sui discendenti di Giuseppe. Come un fuoco divorerà gli abitanti di Bethel e nessuno potrà spegnerlo. (Amos 5,46).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)