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giovedì 31 maggio 2012

Peccato e Redenzione. Gli eccessi dell'ascetismo. 77


Una mortificazione così drastica e assoluta degli istinti più naturali e, soprattutto, la demonizzazione e repressione del sesso, rendevano gli asceti continuamente ossessionati da pensieri perversi e lascivi. Infatti tutti costoro erano incessantemente tentati dal sesso e vivevano tra continui tormenti.

Santa Teresa d’Avila confessava che di continuo ogni vizio era in lei risvegliato, e Santa Caterina da Siena si dichiarava perseguitata da intere schiere di demoni, che lussuriavano nella sua cella e persino in chiesa.

San Girolamo, autore della Vulgata (la Bibbia tradotta in latino), dottore e Padre della Chiesa, confessava che, pur vivendo tra bestie e scorpioni, era continuamente tormentato da visioni di belle fanciulle danzanti che lo tentavano. «Il mio volto era pallido per il digiuno, ma nel corpo freddo lo spirito ardeva di caldissime brame, e nella fantasia di un uomo, la cui carne era da lungo tempo pressoché morta, ribolliva ancora il fuoco di maligne libidini».

Lo scopo di tutta questa macerante penitenza, con la rinuncia a tutto quanto la vita può offrire di bello, buono, sano, utile e dilettevole? La beatitudine eterna nell’aldilà. Quale aldilà? Quello utopico, chimerico, creato da una favola infantile e che nessuno ha mai visto e dal quale nessuno ci è mai venuto a informare. Una bufala mostruosa, quindi, che magnificando un mondo fittizio ci impedisce il pieno godimento di quello reale. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)