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venerdì 18 maggio 2012

L'invenzione del cristianesimo. Paolo a Roma.116


Durante il suo soggiorno nella capitale dell'Impero per essere processato da Nerone, Paolo divenne perfettamente consapevole di aver giocato la carta vincente.

Infatti, a Gerusalemme la situazione stava rapidamente precipitando. Giacomo, fratello del Signore, il suo nemico più accanito, veniva nel frattempo vilmente lapidato per ordine del sommo sacerdote Anania, nonostante godesse della stima dei farisei.

Continui focolai di rivolta scoppiavano dovunque e l'intera Palestina, in preda ad un messianismo frenetico e delirante, veniva travolta dalla guerra giudaica che si sarebbe conclusa con la fine di Israele e la distruzione di Gerusalemme.

Non sappiamo se Paolo ebbe modo di conoscere, in tutto o in parte, questi avvenimenti, che senz'altro aveva previsti, perché dopo due anni di permanenza a Roma, 

in attesa del processo, di lui si perse ogni traccia. La tradizione vuole che durante la presunta persecuzione di Nerone del 64 sia stato martirizzato. Ma è l'ipotesi meno attendibile.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)