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mercoledì 17 novembre 2010

Gli atei del Regno Unito invitano i non credenti a dichiararsi tali nel prossimo censimento del 27 marzo 2011.

Il Regno Unito, è risaputo da tutti, è uno Stato veramente liberale che garantisce le libertà democratiche ai massimi livelli. Inoltre è governato da una classe dirigente non solo laica, ma anche, in taluni casi, apertamente atea. Forse è proprio questa mentalità aconfessionale che determina l'alto libello dei politici britannici. (Mentre in Italia è la mentalità appecorata al Vaticano che determina la meschinità di gran parte della nostra classe politica).

Condividendo questa mentalità molto evoluta nel Paese il Ministro dell’Educazione del Regno Unito, il conservatore Michael Gove, ha dichiarato recentemente che in uno Stato che si definisca liberale bisogna ammettere accanto alle scuole confessionali – musulmane, ebraiche, cattoliche oltre che protestanti– anche la “scuola atea”.

Gli hanno fatto da sponda molti insigni intellettuali inglesi tra i quali il biologo evoluzionista Richard Dawkins, ateo di ferro. Nel Regno Unito, infatti, sono sempre più numerosi i gruppi di orientamento ateo, e ultimamente è diminuito fortemente il numero dei battesimi e dei matrimoni religiosi, in parallelo con la decrescita anche del numero di sacerdoti e delle chiese parrocchiali, per cui la religiosità della popolazione britannica è fra le più basse d'Europa, e solo la Repubblica Ceca la supera nell'indifferenza religiosa in Europa.

Infatti, recenti sondaggi hanno rilevato che il 60% degli inglesi ai quali era stato chiesto quale fosse il loro livello di religiosità, non si erano definiti credenti, che solo il 6% va a messa una volta la settimana.

Tuttavia quando nel Regno Unito si fanno i censimenti, molti cittadini per quieto vivere alle domande sulla religione rispondono che seguno una qualche religione come se questa si riferisse al loro retaggio etnico.

Ciò facendo, sostiene un professore di studi demografici all’Università di Manchester - la gente non si rende conto che, segnando “credente” piuttosto che “nessuna religione”, contribuisce a stravolgere i dati utilizzati per giustificare un incremento del numero delle scuole religiose, mantenere i vescovi nel Parlamento e continuare a sovvenzionare l’insegnamento della religione nelle scuole statali.

Di fronte a questo fatto gli atei britannici hanno lanciato una campagna per invitare i non credenti a dirlo chiaramente al prossimo censimento. che avrà luogo il 27 marzo 2011. Ciò facendo non solo verrà definito la reale consistenza numerica delle varie fedi ma, soprattutto, lo Stato potrà risparmiare molti contributi da versare per le scuole religiose e il mantenimento dei vescovi nel Parlamento.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)