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mercoledì 24 novembre 2010

La pillola anticoncezionale? Un vero e proprio elisir di lunga vita per le donne che la usano.

Il Congresso Nazionale della Sigo (Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia) in corso a Milano, non solo assolve la pillola anticoncezionale ma arriva a proclamarla un vero e proprio elisir di lunga vita per le donne che la usano.

Indubbiamente uno smacco colossale per la Chiesa che l'ha sempre demonizzata, paragonandola ad un assassinio, e che tanto si agita per ostacolarla in tutti i modi.

Secondo un sondaggio effettuato tra i ginecologi italiani, il 73% di loro ritiene che le donne che assumono la pillola contraccettiva conduce uno stile di vita molto attento e rigoroso: l’89% di esse non fuma, il 67% svolge regolare attività fisica, il 56% tiene il peso sotto controllo e quasi tutte sono maggiormente attente alle malattie sessualmente trasmesse.

Uno studio clinico effettuato su 46.000 di loro che hanno fatto uso di questi anticoncezionali, seguite per circa 40 anni, mette in evidenza una minore mortalità complessiva ed uno stato di salute generale decisamente migliore rispetto a chi non ha usato la pillola anticoncezionale. Questi risultati positivi assumono oggi maggiore valenza se si riflette sul fatto che le nuove pillole, a differenza di quelle del passato, sono totalmente prive di effetti collaterali.

Anzi, quelle a base di drospirenone o di estradiolo, sembrano combattere anche il calo di desiderio sessuale femminile e addirittura la ritenzione idrica.

Purtroppo non tutte le donne possono cautelarsi con la pillola da gravidanze indesiderate per cui la richiesta di interruzione volontaria di gravidanza resta l'unica via d'uscita.

La legge 194 che la consente voluta con referendum popolare è stata fondamentale nella storia delle donne ma ha trovato sempre ostacoli da parte di molti nostri politici perennemente succubi del Vaticano.

L'ultimo proviene dalla Giunta della Regione Piemonte, che in data 15 Ottobre 2010 con delibera n. 21-807 ha approvato un “Protocollo” eufemisticamente dichiarato migliorativo del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza, ma che in realtà lo rende molto più arduo e irto di ostacoli in quanto viola la privacy della donna, tende ad esautorarla dalla scelta che è riconosciuta solo a le e la sottopone ad una specie di inchiesta. Una evidente violazione della 194 nello spirito e nella sostanza.

È indispensabile, quindi, che le donne che vogliono difendere la loro salute e la loro libertà consapevole si oppongano a questa legge coercitiva che vuole sottoporle alle forche caudine del potere clericale.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)