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lunedì 29 novembre 2010

Perché il governo di destra vieta la morte naturale e impone l'accanimento terapeutico di Stato

Il governo di destra che si richiama al partito della libertà (ma in questo caso libertà è una parola oscena in quanto significa oppressione) vietando ai Comuni i registri dei testamenti biologici toglie ogni validità alle volontà espresse liberamente dai cittadini sui trattamenti sanitari da praticare sul proprio corpo.

Per i nostri governanti attuali conta solo la volontà dei gerarchi vaticani che oltre alle nostre anime vogliono impadronirsi dei nostri corpi, da torturare con macchine e sonde anche se non vogliamo. Da notare che“il Comune che istituisce il registro dei testamenti biologici non deborda in nessun modo da quelle che sono le sue competenze”.

I registri infatti sono “semplici atti amministrativi” che “non entrano nel merito del contenuto delle dichiarazioni anticipate di volontà”, e servono a riempire “un vuoto di tipo amministrativo”. In essi chi è ligio alla Chiesa potrebbe anche esprimere la volontà di essere tenuto in vita utilizzando tutte le macchine e sonde possibili.

“Di certo non si può pensare che questo documento contro i registri comunali risponda al volere della maggior parte degli italiani – sostiene l’onorevole Benedetto Della Vedova, vicecapogruppo dei finiani alla Camera – i cittadini non vogliono che siano i ministri, i legislatori, i giudici a decidere della propria salute. Sembrerebbe piuttosto una mossa per accontentare una parte della gerarchia ecclesiastica”.

I registri, infatti, nati sulla base di iniziative popolari, stanno acquisendo sempre più una dimensione nuova che disturba fortemente la Chiesa sempre più conservatrice, oppressiva e nemica implacabile di ogni libertà.

Sono sostenuti sul piano istituzionale dai notai, che in modo silenzioso e lungimirante si ritagliano un nuovo spazio di azione. Di più, sono sostenuti dalla Chiesa valdese, che a Milano, Trieste, da ultimo a Torino, e presto altrove, apre sportelli per il testamento.

Sul piano simbolico e culturale questo è un evento straordinario: dopo secoli, per la prima volta in Italia si presenta al grande pubblico un cristianesimo non-cattolico capace di intercettare le esigenze della gente.

Ecco quindi perché bisognava chiudere al più presto i Registri perché potrebbero diventare la miccia di un nuovo scisma (non più sommerso) verso altre forme di cristianesimo, in un momento in cui la Chiesa cattolica perde credibilità per gli scandali interni (pedofilia, Ior, ecc.), per l'appoggio ad un Premier poco presentabile e per la difesa ad oltranza della legge sul testamento biologico criticata aspramente anche da molti cattolici doc.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)