Visualizzazioni totali

venerdì 26 novembre 2010

Le conversioni coatte (“L'invenzione del cristianesimo”) 231

Molti crimini commessi dalla Chiesa attraverso tutta la sua storia, riguardano la sua vocazione al proselitismo, cioè all’obbligo categorico di imporre la sua fede a tutto il genere umano con ogni mezzo, ivi compresa la "guerra santa", che storicamente appartiene anche agli altri due monoteismi: ebraismo ed islam.

Per il cristianesimo questa vocazione missionaria viene giustificata dall'ordine impartito da Gesù stesso agli apostoli, come leggiamo negli ultimi versetti del Vangelo di Matteo (28,18-20) che recitano:"Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato". Chiaro? Chiarissimo!

Solo che Gesù queste parole non le ha mai dette e Matteo non le ha mai scritte. Sono stati appiccicate al suo Vangelo dopo il IV secolo. La prova? Duplice. Anzitutto, ai tempi di Gesù nessuno conosceva la Santissima Trinità, perché fu formulata dalla Chiesa appena nel IV secolo e quindi nessuno, al tempo di Matteo, era a conoscenza di essa e poteva invocarla.

In secondo luogo, perché Matteo, in piena contraddizione con questi versetti, aveva scritto in precedenza, proprio nel suo stesso Vangelo, che Gesù aveva esplicitamente vietato il missionariato presso i non ebrei. “Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele.” (Matteo 10, 5-6).

Quindi nessun ordine fu impartito da Gesù a convertire i pagani, ma solo il divieto di occuparsi di loro, paragonati in modo sprezzante, in altri passi del Vangelo, ai porci e ai cani.

La Chiesa di Gerusalemme, guidata da Giacomo fratello di Gesù, non si preoccupò mai quindi di diffondere la parusia tra i pagani ma solo tra i giudei della Palestina e della diaspora, che erano sparsi nelle contrade dell'impero romano.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)