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lunedì 22 novembre 2010

L'antisemitismo si trasforma in razzismo e genera i lager. (“L'invenzione del cristianesimo”) 227

Progressivamente, sempre per colpa della Chiesa, l’antisemitismo, dapprima solo religioso, si trasformò in razzismo, cioè in odio razziale. Già nel 1880, in un documento approvato da Leone XIII si proclamava: “Oh quanto sono illusi e in errore coloro che pensano che l’ebraismo sia solo una religione, come il cattolicesimo, e non in realtà una razza, un popolo, una nazione! Poiché gli ebrei non sono ebrei soltanto per la loro religione, sono ebrei anche e specialmente per la loro razza”.

Naturalmente, di razza inferiore, per cui con l'avvento di Hitler vennero sterminati a milioni nei lager nazisti. La Chiesa, guidata da papa Pio XII, si è guardata bene dal contrastare questo eccidio, anzi, col suo assordante silenzio, lo ha quasi incoraggiato.

Infatti, eletto papa nel 1939, Pio XII mise da parte una enciclica contro l’antisemitismo e il razzismo, preparata dal suo predecessore, e, nonostante fosse a conoscenza delle stragi degli ebrei, non reagì con proteste scritte o verbali.

Le leggi razziali, emanate dal fascismo, non furono mai contestate da questo papa e nel 1942 egli rifiutò di associarsi alla condanna espressa dagli Alleati per l’uccisione degli ebrei. Quando cadde il fascismo e Badoglio chiese al Vaticano cosa fare di quelle leggi infami, gli fu risposto di mantenerle in vigore. Furono gli anglo-americani, infatti, che imposero a Badoglio di abrogarle.

Sotto il pontificato di questo papa nessun nazionalsocialista di base, nessun nazista di alto livello o appartenente allo Stato maggiore del Reich, è stato scomunicato; nessun gruppo è stato escluso dalla Chiesa per aver praticato il razzismo, l’antisemitismo o fatto funzionare camere a gas.

Adolf Hitler non è stato scomunicato e il suo libro “Mein Kampf” non è stato mai messo all’Indice. È accaduto, invece, che molte autorità vaticane (tra le quali il vescovo Alois Hudal), aiutarono segretamente membri delle SS, come Adolf Eichmann, Martin Bormann, Heinrich Mueller, Franz Stangi e centinaia di altri, a fuggire in Sud America e in Medio Oriente, per impedire il loro arresto e la loro condanna come criminali di guerra.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)