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venerdì 19 novembre 2010

Quanto frutta " un'azienda-santuario" quasi obsoleta

Non tutte le aziende-santuario riescono a prosperare a lungo. Qualcuna, col passare del tempo, vede diminuire le aspettative iniziali di trasformarsi in un grande evento religioso, magari coronato da una basilica sontuosa, e si avvia ad un lento e progressivo oblio.

La concorrenza nel campo è spietata e le Madonne che sanno vendere molte bene le loro lacrimazioni hanno il sopravvento. Ma, anche in presenza di un declino,un certo business lo acchiappano sempre, perché la credulità della gente è dura a morire. Vediamo un semplice esempio.

A San Damiano, in provincia di Piacenza, la Madonna delle Rose apparve a Rosa Quattrini, una contadina quasi analfabeta, il 16 ottobre 1964. Come in ogni altra apparizione i proclami di questa Madonna furono di una ovvietà sconcertante, del tipo: aiutare i fratelli più bisognosi, pregare, amare, offrire, soffrire, tacere.

Subito fu un accorrere di devoti da molte regioni d'Italia e perfino dall'estero, ma non si arrivò a grandi cose come la costruzione di un santuario di un certo richiamo.

E dopo la morte di mamma Rosa nel 1981 il declino si accentuò. Oggi cos'è rimasto di quella miracolosa apparizione? Il paesino, di poche decine di abitanti, sembra abbandonato. Chiuse le sette baracche per la vendita di souvenir, chiusi i tre negozi con Madonne.

Ma appena arriva un pullman, il piccolo centro si risveglia: si riaprono le baracche i negozietti di souvenir e una trattoria. Se i pellegrini arrivano dall'estero, Francia, Germania e Svizzera, non sono mordi-e-fuggi e restano almeno per i tre giorni se seguono un triduo o nove giorni per una novena.

Per loro ci sono a disposizione un hotel, quattro piccole pensioni e due case del pellegrino Alle 5 del mattino inizia la cerimonia religiosa con il primo rosario completo, all'aperto anche in inverno. Rosari, santa messa, vespri e ancora rosari per tutto il giorno. L' associazione che gestisce i pellegrini, sotto la direzione del figlio di mamma Rosa, ha un patrimonio valutato in 10 milioni di euro.

Riceve offerte e lasciti che variano dai 200 mila ai 400 mila euro all'anno, e il bilancio annuale è di circa 750 mila euro. Un business più che modesto, ma pur sempre un business. Oltre l'associazione, molti dei cittadini privati vivono con il denaro che ricavano dai pellegrini per cui questa piccola “azienda-santuario è quella che, in pratica, mantiene l'intero paese.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)