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giovedì 25 novembre 2010

Moralità universale e convivenza democratica secondo Ratzinger

Alla XXV Conferenza internazionale per gli operatori sanitari tenutasi a Roma in questi giorni il papa ha dichiarato che “i valori etici fondamentali sono patrimonio comune della moralità universale e base della convivenza democratica”.

Cerchiamo di tradurre le parole di papa Ratzinger, di capire, cioè, cosa lui intende esattamente per moralità universale e convivenza democratica. Per qualsiasi libero pensatore l'etica universale comprende quel complesso di valori che l'uomo, durante un lungo e tormentato travaglio evolutivo, ha saputo elaborare dalla sua più profonda umanità, e si è imposto con libere e democratiche decisioni nel rispetto dell'uguaglianza dei diritti e dei doveri.

Ma per Ratzinger? Per lui i valori etici derivano esclusivamente dal dio biblico Jahvè (che è anche il dio del cristianesimo) inventato da Mosè sul Monte Sinai.

Un dio sanguinario e spietato, secondo la leggenda biblica, che dopo aver scritto col suo dito sulle tavole della legge il comandamento fondamentale: non ucciderai, con mirabile coerenza ordina poco dopo allo stesso Mosè di trucidare tremila israeliti rei di aver adorato il vitello d'oro durante i quaranta giorni della sua assenza.

Sempre questo dio, eufemisticamente chiamato nella Bibbia buono e misericordioso, impone al suo popolo eletto, durante la conquista della Terra Promessa, di uccidere, senza pietà, tutto quel che respirava, cioè uomini, donne, vecchi e bambini che si opponevano all'invasione degli israeliti.

È questo chimerico dio, che nessuno ha mai visto e conosciuto, se non attraverso leggendari libri pseudo-sacri, la fonte suprema di ogni morale per Ratzinger. L'uomo, invece, con la vera etica non c'entra niente perché non può elaborarla da se stesso, deve solo accettarla da dio. E la libertà che l'uomo pretende di avere per decidere democraticamente della sua vita e del suo destino è satanica ribellione ai voleri divini.

Nessun papa ha mai accettato la libertà dell'uomo e la democrazia. La dimostrazione? Il Vaticano non ha firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, sottoscritta da tutti gli Stati occidentali e democratici? Perché? Semplicemente perché essa riconosce tutte le libertà e i diritti dell'uomo che il Vaticano rinnega come satanici.

Per la Chiesa: nessuna libertà va concessa all'uomo. Per lui solo totale obbedienza a dio e alla Chiesa che ne interpreta i voleri.

È fin dai tempi di Paolo, che la Chiesa ha sempre nutrito un totale disprezzo dell'uomo come essere morale e l'ha ritenuto incapace, da solo, di usare una qualsiasi forma di libertà e, perciò, bisognoso di essere totalmente sottoposto alla sua guida e autorità. Negazione assoluta di ogni libertà e democrazia.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)