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lunedì 22 novembre 2010

Il diritto all'eutanasia

Il diritto di morire nella dignità e di por termine a forti sofferenze originate da patologie incurabili e irreversibili dovrebbe essere la prerogativa più sacra della persona umana.

Ma questo diritto stenta a farsi strada nelle democrazie occidentali per l'opposizione oscurantista e crudele della religione cristiana e soprattutto cattolica. La religione s'appella a dio donatore della vita e quindi non riconosce all'uomo il diritto di togliersela.

È una colossale menzogna. Primo: nessuno ha mai dimostrato l'esistenza di dio. Secondo: il dio invocato dai cristiani come donatore della vita è, secondo la Bibbia, l'essere più crudele e sanguinario che l'uomo abbia inventato.

Durante la conquista della Terra Promessa ordina a Israele: «Nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità non lascerai in vita nessun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio come il signore tuo Dio ti ha comandato di fare» (Deuteronomio 20,16-17).

Così gli ebrei, su imposizione del loro dio, sterminarono senza pietà non solo i nemici ma anche i vecchi, le donne e i bambini. Solo le bambine furono risparmiate per l'uso sessuale dei vincitori. Un dio infame, mostruoso, totalmente disumano.

Sfido qualsiasi ecclesiastico cattolico o protestante a smentirmi sulla nequizia assoluta di questo dio, come testimoniano centinaia di pagine della Bibbia. Noi dovremmo, quindi, sopportare inaudite sofferenze e torture, in situazioni patologiche estreme, per rispettare il volere di questo essere abbietto!

È ora di smetterla di credere alle panzane che per quasi due millenni hanno ottenebrato l'uomo e gli hanno inflitto infinite coercizioni e torture. Perché la Chiesa proibisce l'eutanasia invocando questo dio mostruoso?

Per mascherare il fatto che se ciascuno di noi fosse libero di decidere della propria salute, del proprio corpo e della propria vita, crollerebbe il potere di ogni religione.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)