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domenica 28 novembre 2010

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 46

Trascorsero così altri tre giorni durante i quali egli ebbe la nitida certezza di essere osservato e studiato attentamente dal Maestro Simone e da alcuni membri del Consiglio dei Dodici.

Era chiaro che aspettavano con ansia la sua decisione. Non sapeva che nel manoscritto dell'antico Maestro di Giustizia si parlava dell'imminente arrivo del Messia. Del doppio Messia: il Messia d'Aronne, cioè il re spirituale d'Israele, incaricato di premiare gli esseni, unici e veri osservanti della Legge, e il Messia d'Israele, cioè il re incaricato di punire i malvagi e i dominatori, vale a dire il resto dell'umanità, compresi quasi tutti gli altri ebrei ritenuti empi.

Gli angeli sarebbero scesi dal cielo, lo avrebbero lavato e unto e, infine, lo avrebbero rivestito con i sette ornamenti elencati dall'Esodo, in altre parole con le insegne dello stadio divino del Sacerdote Eletto. Era all'oscuro del loro delirio e ciò lo rendeva calmo, sereno, dolcemente immerso nei suoi pensieri.

Se Davide era costantemente serafico, Giovanni e i capi degli esseni fremevano nell'impazienza di conoscere la sua decisione in merito all'ingresso nella loro comunità. La scoperta del manoscritto da parte di Davide, il suo aspetto, il carisma che emanava solo a guardarlo, lo facevano presagire, ai loro occhi, come il Messia imminente. Giovanni non aveva più chiuso occhio dall'incontro con lui ed era costantemente dominato dall'ansia della risposta che non arrivava.

Al termine del terzo giorno, su invito anche del Maestro Simone, Giovanni ruppe gli indugi e mandò il novizio Esrom a chiedere un nuovo colloquio. Davide comprese che la sua permanenza in quell'oasi di silenzio e di pace era giunta al termine. Se ne dispiacque ma una chiarificazione era ormai inevitabile.

Ripresero a passeggiare all'ombra del gran muro. Per un buon tratto rimasero in silenzio, quasi che nessuno dei due osasse iniziare il discorso per primo. Ciò fece intuire a Giovanni che la decisione di Davide era negativa. Ma rimase fino all'ultimo aggrappato ad un esile filo di speranza. Alla fine ruppe il silenzio e con voce roca dall'ansia chiese: "E allora?"

Davide prese ancora qualche attimo, prima di rispondere. Sentiva l'angoscia dell'amico e n'era turbato, ma era anche sicurissimo della sua decisione.

Vedendo tardare la risposta, Giovanni proseguì: "Ricorda quello che ti ho detto la volta scorsa. L'apocalisse è vicina e non risparmierà nessuno. Solo chi appartiene alla nostra comunità sarà giustificato da Dio e avrà la salvezza, perché lo spirito di Dio è lo strumento purificatore che agisce all'interno della comunità.

"Scrive il nostro antico Maestro di Giustizia: Chiunque rifiuta di entrare nel patto di Dio, cioè nella nostra comunità, non sarà annoverato tra i giusti, non sarà purificato da nessuna purificazione, resterà perennemente impuro, perché è per mezzo dello spirito dell'Assemblea di Verità, cioè la nostra, che sono purificate le azioni dell'uomo e tutte le sue colpe".

Parlava a frasi brevi, quasi smozzicate dall'emozione.
"E quando verrà l'apocalisse, che accadrà al mondo e al resto degli ebrei?" chiese Davide.ù

"Jahvè li distruggerà, trionferà su Satana e instaurerà il nuovo Regno dei Giusti, al quale apparteremo noi soli ".

"Ma chi è mai questo vostro Dio, che salva un'esigua minoranza per distruggere tutti gli altri? Il Dio dell'universo o un Dio tribale, o meglio, un Dio particolare legato ad una minuscola setta?"

"Che intendi dire!" scattò Giovanni con ira repressa.

"Che il Dio che è dentro di voi e anche, purtroppo, dentro la gran parte del popolo ebreo, è il Dio del castigo, della vendetta, dell'odio e della parzialità. Un Dio creato da noi con tutte le meschinità umane. Quindi un anti Dio. Il vero Dio è solo amore. Amore per tutti".

"Le tue parole sono empie perché ignorano che noi siamo il popolo eletto" urlò Giovanni fuori di sé.

"Siamo fatti tutti della stessa carne, ebrei e non. A tutti indistintamente Dio ha dato in dono una scintilla di luce, anche se spesso è offuscata dalle tenebre del nostro cuore. Chiunque di noi riesce a far risplendere questa scintilla, si apre al divino ed entra a far parte del Regno dei Cieli.

"Dobbiamo solo aiutarci a raggiungere questo scopo, con l'amore e il perdono. Dio, buono e misericordioso, ci ha creati per questo: tutti uguali, tutti partecipi del divino. Il resto: Legge e popolo eletto, serve solo a ritardare il nostro cammino, a mantenerci nelle tenebre, a farci vivere come cani del diavolo".

"La tua empietà non ha limiti" gridò Giovanni al colmo dell'ira. "E pensare che noi tutti eravamo convinti che saresti diventato il futuro Maestro di Giustizia o l'atteso Messia".

"Non c'è più posto per profeti e Messia. Hanno fatto il loro tempo. Il mondo, ora unificato politicamente, ha bisogno di essere finalmente unificato anche spiritualmente nel segno della fratellanza universale".

"E Satana? Chi sconfiggerà Satana e il Male?" chiese Giovanni beffardo.

"Satana e il Male esistono soltanto dentro di noi. Sono nostre proiezioni. Con l'amore riusciremo a togliercele e ad aprirci a Dio".

Avevano percorso l'intero periplo dell'edificio. Era l'ora della preghiera vespertina. Dal silenzio quasi assoluto si stava levando, da tutte le stanze, un brusio sommesso e sotterraneo.

"Caro Giovanni" concluse Davide con il suo inalterato tono di serenità e dolcezza, " mi dispiace di averti dati una così tremenda delusione. Domani lascerò Qumran e riprenderò la mia vita errabonda ma conserverò a lungo un dolcissimo ricordo dei giorni trascorsi in questo eremo di pace. E nonostante le nostre opposte opinioni religiose, sono stato molto contento di averti rivisto. Mi auguro di rincontrarti di nuovo, magari in un'atmosfera più serena. E che Dio t'illumini e ti riscaldi con il suo amore".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)