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sabato 24 marzo 2012

Contraddizioni e incongruenze sulla pseudoresurrezione (“L'invenzione del cristianesimo”) 72


Ma vediamo come i Vangeli raccontano la resurrezione di Gesù. Secondo Marco, la mattina della domenica di Pasqua, tre donne si recano con unguenti profumati al sepolcro per l’unzione del cadavere di Gesù, ignorando che questa era già stata fatta da Giuseppe d'Arimatea con spezie del peso di «ben cento libbre» (Giovanni 19,39). In più non si preoccupano di chi le potesse aiutare a smuovere la pietra tombale, che sapevano già sigillata e molto pesante. Trovano la tomba aperta e vuota e un angelo che annuncia loro la resurrezione di Gesù. Di quest'annuncio le tre donne non dicono nulla a nessuno perché impaurite (Marco 16,8).

Successivamente Marco fa apparire Gesù anche alla Maddalena che annuncia la sua resurrezione a tutti i discepoli. Il professor Bart Ehrman, una delle massime autorità mondiali nel campo degli studi biblici e  studioso di filologia greca ed ebraica, ha recentemente fatto la sconcertante scoperta che il racconto della resurrezione di Gesù non esisteva nei più antichi manoscritti del Vangelo di Marco ma fu aggiunto molto tempo dopo da un ignoto copista. Ha scoperto anche che altri passi evangelici non esistevano nei manoscritti più antichi, come ad esempio quello dell'adultera perdonata. (Giovanni 8,3-11) (Bart D.Ehrman, Gesu non l'ha mai detto, Milano, Mondadori, 2007)

In Matteo le donne sono due e vanno solo per dare uno sguardo alla tomba, senza considerare l'unzione del cadavere (Matteo 28,1) e trovano la tomba vuota e un angelo che annuncia la resurrezione e si precipitano immediatamente «a portare la notizia ai discepoli» (Matteo 28,8). In Luca le donne sono più di tre e incontrano due angeli e dopo l'annuncio della resurrezione recano la notizia «agli undici e tutti gli altri» (Luca 24,9).
In Giovanni a scoprire la tomba vuota è la sola Maddalena recatasi di buonora al sepolcro e subito corre ad avvertire Pietro e l'altro discepolo, che Gesù amava, della sparizione del cadavere. Poi torna alla tomba e, mentre piange, vede prima due angeli vestiti di bianco e poi Gesù, che lei scambia per il giardiniere (Giovanni 20,1-17). Concludendo: per Marco e Giovanni la storia della resurrezione si verifica solo nella testa di Maria Maddalena.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)