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sabato 31 marzo 2012

I cristiano-giudei si dividono in due schieramenti (“L'invenzione del cristianesimo”) 78


Col passare del tempo i cristiano-giudei si divisero in due schieramenti: i nazirei giudei e quelli ellenisti. Il primo gruppo era costituito da ebrei nati e residenti in Palestina; il secondo dagli ebrei della diaspora, fortemente ellenizzati, rientrati a Gerusalemme. Pur nella comunanza della stessa religione, erano diversi per la lingua usata (aramaico per i primi, greco per i secondi). Uno dei capi degli ellenisti era Stefano, giovane dotato di un'oratoria straordinariamente efficace.

Costui, sfoggiando una gran dottrina ricca di citazioni e reminiscenze bibliche, attaccò ripetutamente i sadducei e i farisei con l'accusa di aver tradito Gesù, consegnandolo ai romani. Ritenuto blasfemo per le sue accuse, e per aver dichiarato di aver visto, in una visione celeste, il Messia Martirizzato assiso alla destra di Dio Padre in attesa di ritornare sulla Terra per dare inizio al nuovo regno d’Israele, fu lapidato dalla folla inferocita (senza che i romani intervenissero minimamente ad impedirlo, a dimostrazione che gli ebrei erano liberi di eseguire sentenze di morte per motivi religiosi e non dovevano ricorrere al prefetto romano).

I cristiano-ellenisti subirono allora una dura persecuzione, soprattutto per opera di un giovane fariseo della diaspora chiamato Shaul, poi conosciuto come Paolo di Tarso (il San Paolo della Chiesa). Molti furono arrestati e condannati a morte, altri si salvarono rifugiandosi in Asia ove crearono nuove comunità ad Antiochia, a Damasco e a Cipro.

Così il cristianesimo cominciò a diffondersi anche tra gli ebrei della diaspora che erano circa tre milioni sparsi nelle varie contrade dell'impero romano ed erano rimasti, più o meno, fedeli all'osservanza della legge ebraica. Il cristianesimo era considerato da costoro un completamento della legge mosaica e nessuno di essi ventilava l'ipotesi che fosse una nuova religione. Saranno questi cristiani ellenisti, fuoriusciti dalla Palestina, che, come vedremo nel proseguo del libro, daranno origine al nostro cristianesimo quando Paolo ne diverrà il capo indiscusso.

Per venire incontro a questi cristiani ebrei di lingua greca, il Protovangelo di Matteo o Vangelo degli Ebrei, fu tradotto dall'ebraico in greco, con l'aggiunta della genealogia di Gesù, avente lo scopo di dimostrare la discendenza davidica del Messia e di conferire più autorevolezza a chi lo predicava.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)