Visualizzazioni totali

giovedì 22 marzo 2012

Peccato e redenzione. L'irruzione di Paolo di Tarso nella Chiesa cristiano-giudaica. 57


La reazione dei presenti fu violentissima, come Paolo s’aspettava. “Allora tutta la città fu in subbuglio e il popolo accorse da ogni parte. Impadronitisi di Paolo, lo trascinarono fuori del Tempio e subito furono chiuse le porte.

Stavano già cercando di ucciderlo, quando fu riferito al tribuno della coorte romana che tutta Gerusalemme era in rivolta. Immediatamente egli prese con sé dei soldati e dei centurioni e si precipitò verso i rivoltosi. Alla vista del tribuno e dei soldati, cessarono di percuotere Paolo.

Allora il tribuno si avvicinò, lo arrestò e ordinò che fosse legato con due catene” (Atti 21,30-33). Paolo sapeva di rischiare grosso, ma la presenza capillare dei romani (la Torre Antonia, loro presidio, era molto vicina in linea d’aria al Tempio) e la loro rapidità d’azione lo rassicuravano.

Probabilmente aveva calcolato tutto a puntino. Infatti al centurione non rivelò subito di essere cittadino romano, aspettò prima di aver da lui il permesso di rivolgersi alla folla con la scusa di calmarla, in realtà per provocarla ulteriormente.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)