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domenica 25 marzo 2012

Peccato e redenzione. L'irruzione di Paolo di Tarso nella Chiesa cristiano-giudaica. 58



Appena Paolo cominciò a parlare, la folla tumultuante si zittì e lo ascoltò in silenzio. Egli iniziò la sua difesa alludendo alla nuova dottrina della parusia, cioè dell'atteso ritorno di Gesù risorto, senza dare nessuna spiegazione di questa nuova dottrina perché era ben conosciuta da tutti i presenti, i quali si guardarono bene dal contestarla. Il tumulto riesplose violento non appena, invece, Paolo affermò che il Signore lo aveva inviato a divulgare la parusia ai pagani.

Era questo un argomento tabù per tutti gli ebrei, cristiani e non, ma nel caso di Paolo la protesta si riferiva soprattutto al suo rifiuto della circoncisione e dell’obbligatorietà della Legge per i pagani convertiti e al fatto che Paolo si faceva accompagnare per le vie della città e fino alle porte del Tempio da compagni incirconcisi.

Allora (dio) mi disse: “Va’, perché ti manderò lontano, tra i pagani”. Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma allora alzarono la voce gridando: “Toglilo di mezzo; non deve più vivere! E poiché continuavano a urlare, a gettar via i mantelli e a lanciar polvere in aria, il tribuno ordinò di portarlo nella fortezza” (Atti 22,21-23).


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)