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sabato 24 marzo 2012

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). I Giudici 87


Nei secoli XII-XI Israele era dunque ancora costituito da società tribali separate, solo saltuariamente collegate tra loro in tutto o in parte; tribù che non avevano ancora elaborato il concetto di un'unità statale.

Le rappresentazioni di un'unione compatta e funzionante come unità organizzata è una proiezione retrospettiva risalente alla stesura della Bibbia durante il regno di Giosia, avente lo scopo di dimostrare che il popolo d'Israele discendeva da un unico patriarca ed era dunque una nazione fin dalle sue origini.

Abbiamo visto nel capitolo precedente che, in base alla Bibbia, quando gli israeliti, guidati da Giosuè, completarono lo sterminio dei cananei, «il paese ebbe requie dalle guerre» (Giosuè 11,23).

Ma il successivo libro dei Giudici ci fa chiaramente capire che ciò non corrispose al vero e che attorno agli israeliti erano ancora numerosi i cananei e i filistei e che i matrimoni misti con queste popolazioni, vedi il caso di Sansone, erano piuttosto frequenti.

Il libro dei Giudici elenca i nomi delle molte città costiere e settentrionali in mano ai cananei e ai filistei e ci fornisce pure i nomi dei loro re. Parla anche diffusamente di altre popolazioni ostili ad Israele, situate altre il Giordano: gli ammoniti, i moabiti, i cammellieri madianiti e gli amaleciti. Popolazioni queste che rappresentarono a lungo una costante minaccia per i figli d'Israele.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)