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domenica 18 marzo 2012

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 109


“Che cosa gli è successo?” chiese Giuda, quando si ritrovarono in biblioteca.
“Soffre di mal caduto” rispose Davide. E gli spiegò che quella malattia congenita, che si manifesta all'improvviso con violente convulsioni e deliquio, era da molti ritenuta un morbo sacro perché chi ne era colpito aveva spesso delle visioni durante le quali vedeva e udiva cose ineffabili. La notte passò tranquilla e Paolo dormì profondamente fino al sorgere del sole. Si presentò a Giuda, che stava facendo le sue abluzioni, con un viso disteso e sorridente. Sembrava anche in gran forma. Si scusò del malore che lo aveva colpito la sera prima e lo attribuì alla stanchezza del viaggio, quindi proseguì accomodante: "Ieri sera mi avete accusato di essere uno che ha paura della verità. Ebbene, vi dimostrerò che non è vero. Sono disposto a riprendere la conversazione interrotta".

Dopo una frugale colazione, tornarono a sedersi in biblioteca.
“Il discorso su Mosè” riprese Davide, “aveva lo scopo di farti capire che le nostre Scritture non sono verità ma leggende tramandate dagli scribi che al tempo di re Giosia hanno scritto la Bibbia. Questi scribi allo scopo di costruire una storia unitaria del popolo ebraico che dimostrasse una coerenza continua nella fede nel Dio unico, raccolsero le molte tradizioni tramandate oralmente dalle varie tribù d'Israele, o addirittura da singoli clan, e derivate dalla mitologia del paese di origine delle tribù stesse, e le fissarono per iscritto adattandole retrospettivamente alla nuova teologia che si era affermata con la riforma di re Giosia, improntata a un rigoroso monoteismo. Così, per esempio, volendo dare un'origine unitaria al nostro popolo, che derivava invece da molteplici tribù, scelsero Abramo, amorreo pagano, senz'altro uno dei più prestigiosi capitribù antichi, e lo posero come unico capostipite di tutto Israele, attribuendogli, falsamente, il monoteismo e il patto con Jahvè".
“In parole povere le nostre Scritture sono una enorme impostura”, sghignazzò Paolo.
“Esattamente” confermò Davide.
“E la religione pagana?”
“Una altrettanta ignobile impostura”.
“Ma allora se Jahvè e falso, se tutti gli dèi pagani sono falsi, qual è il Dio giusto?”
“Tu, noi, questo tavolo, queste sedie, questa casa e tutto l'universo che ci circonda. Questo è Dio. Il Tutto è Dio”.
“Non ho mai sentito tante mostruosità come adesso” fece Paolo, scuotendo la testa. “I troppi libri ti hanno dato al cervello”.
“Vedi” proseguì Davide, ignorando la battuta ironica di Paolo, “io ho la convinzione profonda che ormai siamo all'inizio di una nuova era spirituale per l'umanità. Tu sai bene che il mondo, che noi oggi conosciamo, sta vivendo un momento particolare. Nonostante oppresso dai romani. . . "
"Non più di tanto" lo interruppe Paolo.
".. .sta attraversando un momento felice. Tutti i popoli sono finalmente in pace tra di loro, sottoposti ad un unico potere - dispotico ma relativamente tollerante - sotto il quale, se uno paga i tributi e obbedisce alle leggi, può fare tutto quello che gli aggrada, andare dove vuole e seguire la sua religione personale. Inoltre, dalla Spagna alla Caldea, l'Impero tutto è percorso da ampie strade, relativamente comode e sicure, che permettono la mescolanza delle genti, l'integrazione del commercio e la più ampia diffusione della cultura. In questa situazione particolare, forse la prima nella storia dell'umanità, questo Dio-Tutto, inteso come intelligenza non come persona, da non confondere col nostro deuccio tribale Jahvè, ha deciso che è giunto il momento di dare un'accelerazione allo sviluppo spirituale dell'uomo".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)