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mercoledì 13 giugno 2012

Il Cristo Gnostico (“L'invenzione del cristianesimo”) 137


Due furono i grandi miti greci a fondamento del cristianesimo antico: il mito del Dio divenuto uomo, che soffre e muore immolandosi per la salvezza dell'umanità come Dioniso, Eracle, Attis, Mitra e così via, e il mito dell’anima prigioniera della materia e della sua liberazione ad opera di un redentore divino: il Logos. Il primo mito diede origine alla teologia paolina di cui abbiamo parlato diffusamente in precedenza, il secondo fu appannaggio della Gnosi e diede origine al Cristo Gnostico.

Finora abbiamo delineato le tre figure assunte da Gesù nei primi secoli della nostra èra. Abbiamo cominciato col Gesù storico, il nazireo-esseno-zelota che si era proclamato Messia davidico ed era finito crocifisso per ribellione armata contro Roma. Poi siamo passati al secondo Gesù, quello che i suoi seguaci, dopo la sua presunta resurrezione, avevano proclamato come Messia Martirizzato, destinato, secondo la profezia di Daniele, a tornare in tempi brevi sulla Terra per fondare il nuovo regno di Dio. Infine abbiamo delineato il terzo Gesù, quello teologico, inventato da Paolo di Tarso a seguito delle sue visioni celesti e divinizzato come figlio di Dio. Tutte e tre queste figure implicavano un'origine terrena e carnale di Gesù, affermavano cioè che era nato da una donna mortale, era vissuto come uomo ed era stato crocifisso soffrendo la morte.

Ma accanto a questi tre Gesù che abbiamo descritto, dal secondo al quinto secolo della nostra èra se ne era diffuso un altro, il Cristo Gnostico, che a differenza degli altri tre non era di natura terrena, non essendosi mai incarnato, ma puro spirito, inviato come Logos da Dio, sotto parvenze umane, per redimere l'umanità. Di esso la massa dei cristiani, e forse anche molti ecclesiastici, sono completamente all'oscuro perché la Chiesa, fin dal quinto secolo, ha provveduto a cancellare ogni traccia che lo riguardasse.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)