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venerdì 8 giugno 2012

Per la conquista dei diritti civili negati agli italiani urge la scorciatoia politica.


Approfittando della fase politicamente fluida attraversata dal nostro Paese, che spinge molti politici di destra, insicuri di un nuovo mandato, pur di salvarsi in qualche modo, a vendersi senza remore ad Oltretevere recitando un ruolo di primo piano nella battaglia antilaicista, emulati in questo anche da gran parte della sinistra, la Chiesa, oltre a difendere ad oltranza i suoi privilegi economici e politici tenta ora in tutti i modi di trasformare l'Italia in uno Stato etico di marchio vaticano, intenzionato ad affossare i pochi diritti civili conquistati in anni di dure lotte.

Ecco quindi quasi azzerata la legge 194, (che dalla sua approvazione trentanni fa ha più che dimezzato gli aborti in Italia) , imponendo massicciamente l'obiezione di convenienza (scusate il lapsus, volevo dire di coscienza) ai medici italiani, col sottinteso ricatto che agli abortisti viene precluso ogni avanzamento di carriera. Ecco in questi giorni, in Aula, a Palazzo Montecitorio, ove è iniziato l'iter per il “divorzio breve”, le prime bordate vaticane, da parte di Bagnasco, per impedire che anche da noi si possa avere una legge al passo con i tempi, rispettosa delle nuove esigenze culturali e sociali del Paese.
Ecco, infine, la preclusione totale al riconoscimento delle unioni di fatto etero e omo.

Ma forse qualcosa potrebbe finalmente muoversi ora in questo campo. Commentando i dati della recente indagine dell’Istat sulla discriminazione sessuale in Italia, l’associazione Gay Center di Roma – per bocca del portavoce Fabrizio Marrazzo – ha minacciato la formazione di un vero e proprio partito gay pronto a presentarsi alle elezioni del 2013: «Non resta che sondare il favore degli italiani per un partito gay visto che i partiti oggi in Parlamento non sanno rispondere a queste istanze».

È sperabile che questa iniziativa sia più che una boutade, cioè una delle tante uscite destinate solo a far sensazione. Ma suscita delle perplessità perchè, anche se al giorni d'oggi i partiti sono quasi moribondi, proporne uno nuovo solo monotematico ha un vizio d’origine che ne limita l’efficacia, riduce di molto la rappresentatività, circoscrive sul nascere il proprio bacino elettorale. Per avere successo, per incidere seriamente in campo politico bisogna creare un partito che coinvolga tutte le tematiche laiche e che abbracci tutti i diritti civili negati. In tal caso il bacino elettorale potrebbe essere molto più vasto perchè coinvolgerebbe anche gran parte del mondo femminile, sempre più ostacolato nel campo della contraccezione, i molti cittadini che guardano con orrore le imposizioni vaticane in campo bioetico e nel negare il riconoscimento alle famiglie di fatto. Dobbiamo tener presente che i diritti civili, anche se ignorati dalla casta politica, sono sempre più sentiti dalla stragrande maggioranza degli italiani.

Oggi la domanda di cambiamento politico è molto estesa, come abbiamo visto nella recente tornata elettorale, al punto che circa un terzo degli elettori sostiene che, se si presentasse un partito "nuovo", guidato da un leader "nuovo" e "vicino alla gente": lo voterebbe "sicuramente". Si tratta di un orientamento trasversale. Quindi forza laici, datevi da fare, create al più presto un partito come quello dei grillini nel quale un ruolo importante è stato sicuramente giocato dalla figura e dall'immagine dei candidati. Giovani, preparati e meno condizionati dal servilismo religioso. Estranei a lobby e interessi. In grado di esprimere opinioni competenti sui problemi del Paese. Senza slogan e senza retorica.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)