Allora la Chiesa, trasferendo con mirabili contorsioni teologiche la parusia nell'aldilà trascendente, riuscì a salvare capra e cavoli e a giustificare la sua istituzione. Infatti, allorché l'arrivo imminente del Regno di Dio si rivelò un abbaglio, essa, dopo che gli Imperatori avevano elevato il cristianesimo a religione di Stato, ritenne rinviata sine die la parusia e dichiarò, tramite i suoi vescovi che allora se la passavano magnificamente bene, che non era più il caso di parlare della fine del mondo, anzi questa aspettativa andava aspramente combattuta come un'ingenuità.
Agostino fu il primo a identificare il Regno di Dio con l'aspettativa ultraterrena, capovolgendo radicalmente la primitiva fede cristiana. Mediante una simile falsificazione il cristianesimo venne salvato e la Chiesa fu consolidata nei secoli (Agostino, De civitate Dei 20,9). Ben pochi cristiani sono oggi consapevoli che la loro dottrina nacque nella convinzione che Cristo sarebbe tornato quando i testimoni oculari dei suoi insegnamenti erano ancora in vita, cioè poco dopo la sua crocifissione.
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