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mercoledì 27 giugno 2012

Il falso Jahvè. Il Regno di Giuda 126


Nel 705 a.C. moriva il re assiro Sargon II lasciando il trono al figlio Sennacherib giovane e inesperto. Sotto il nuovo re l'impero assiro passò un periodo di incertezza e re Ezechia credette che Jahvè avesse miracolosamente offerto a Giuda l'opportunità di riconquistare i territori del nord e ricostituire il regno unito di David.

Avendo nel frattempo portato a termine la purificazione del culto di Jahvè si convinse, come affermava la teologia che stava allora nascendo, che non valesse tanto la mera forza delle armi, quanto l'invincibile potenza di Jahvè, il Dio degli eserciti che combatte per Israele, e impavido sfidò, col suo piccolo esercito, le armate assire. Sperava molto di ricevere aiuto dall'Egitto, insofferente della potenza assira. Nonostante che tutti i racconti della Bibbia siano concordi nell'esaltare la pietà di Ezechia, l'intervento salvifico di Jahvè non arrivò e Giuda fu occupato.

Ma lo storica deuteronomistico, falsando gli avvenimenti e mentendo spudoratamente per non sconfessare la sua teologia, scrisse che Gerusalemme fu miracolosamente liberata e l'esercito di Sennacherib distrutto. Invece, come ricaviamo da importanti iscrizioni assire portate alla luce dagli scavi archeologici, l'esercito di Giuda fu annientato, Ezechia costretto a pagare un pesante tributo e accettare la deportazione in Assiria di molti giudei, infine a collocare davanti al tempio di Gerusalemme due idoli assiri.

Quando sali al trono Manasse, figlio dodicenne di Ezechia, ci fu un colpo di Stato. La fazione per l'unicità di Javhè fu sconfitta e quella che propugnava il sincretismo religioso e una pragmatica collaborazione con l'Assiria prese il potere. Per volere del nuovo re Manasse, Giuda s'integrò nell'economia regionale assira e tornò ben presto alla prosperità e al benessere, annullando la riforma religiosa di Ezechia. Manasse segnò l'apogeo di Giuda, ma quando i deuteronimisti, cioè i fautori dell'unicità di Jahvè, riconquistarono il potere poco dopo la sua morte e presero, come vedremo tra poco, a scrivere la Bibbia, Manasse fu giudicato il peggiore di tutti i re e il padre di tutti gli apostati. Alla morte di Manasse, ci fu un altro colpo di Stato.

Il partito per l'unicità di Jahvè, approfittando dell'assassinio di Ammon suo successore, prese il potere e pose sul trono Giosia, il figlio di Ammon di soli otto anni, che avrebbe regnato a Gerusalemme per trentuno anni e sarebbe stato osannato come il re più virtuoso della storia di Giuda. Con Giosia Israele conobbe la più profonda e radicale riforma religiosa della sua storia che determinò la nascita del moderno monoteismo e della Bibbia.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)