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mercoledì 15 settembre 2010

Benedetto XVI nel Regno Unito offrirà il volto di una Chiesa amica ma troverà indifferenza e contestazioni.

Si avvicina la data della visita di Stato in Inghilterra e Scozia di papa Benedetto XVI (16 -19 settembre) e nonostante tutte le cerimonie, dalle messe ai concerti, siano a pagamento, continuano le polemiche legate soprattutto ai costi (a carico dei contribuenti) della trasferta del pontefice.

Alan Palmer, presidente del Central London Humanists, dichiara: “I cittadini si chiedono se nella situazione economica attuale si debba spendere milioni di sterline per fornire un palcoscenico ad un leader religioso che ha già criticato la nostra legislazione e condannato il modo in cui organizziamo la nostra società”.

Gli inglesi, sono poco propensi, quindi, a scialacquare in tempi di crisi, per la sicurezza di Ratzinger durante i quattro giorni di visita papale, la cifra di oltre 14 milioni di euro. Il papa ha capito che, nonostante il suo proposito di offrire il volto di una "Chiesa amica", che non vuole "imporre nulla a nessuno", troverà indifferenza e contestazioni per cui la sua visita non sarà facile.

Secondo un sondaggio commissionato alla Ipsos Mori dal Tablet, il giornale cattolico inglese, il 79% dei britannici non nutre alcun interesse per la visita del pontefice, e il 77% ritiene che la visita di Ratzinger non avrebbe dovuto essere a carico dei contribuenti. Una lunga serie di manifestazioni e contestazioni attende pertanto Ratzinger.

Il gruppo ‘Protest the Pope’, sostenuto da laici e da attivisti per la parità dei diritti per gli omosessuali, ha deciso di contestare il papa lungo la strada che porta al St. Mary University College di Twickenham, e altre contestazioni sono attese per le vicende legate agli abusi sessuali su minori commessi dai religiosi.

Anche sul fronte cattolico, di oltre sei milioni di fedeli, non mancheranno i contestatori soprattutto da parte delle attiviste del Catholic Women’s Ordination, che chiedono l’accesso al sacerdozio per le donne. Queste femministe hanno investito 15.000 sterline su 15 autobus che, al posto dei consueti cartelloni pubblicitari, porteranno, per un mese la scritta “Papa Benedetto, ordina le donne subito!”.

Ma non chiedono soltanto questo. Vogliono la fine del celibato ecclesiastico e il riconoscimento dell'omosessualità. Tutti argomenti inaccettabili per il papa.

Se poi teniamo conto che nel Regno Unito sono sempre più numerosi i gruppi di orientamento ateo, o magari anti-papale, e che ultimamente è diminuito fortemente il numero dei battesimi e dei matrimoni cattolici, in parallelo con la decrescita anche del numero di sacerdoti e religiose e una conseguente diminuzione delle chiese parrocchiali, oltre che delle scuole cattoliche, ci rendiamo conto che la visita papale sarà disseminata di non poche incertezze, nonostante l'ottimismo di padre Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)