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sabato 18 settembre 2010

La scuola italiana sempre più simile ad una madrassa cattolica.

Nelle madrasse, scuole coraniche, i bambini musulmani dondolando il capo avanti e indietro, vengono sottoposti ad un insegnamento martellante del Corano fino ad impararne ogni parola come pappagalli.

Insegnare ai bambini, come una virtù, che bisogna credere ciecamente, senza discussioni e dimostrazioni, è una grande colpa, perché si preclude loro un'istruzione razionale e completa, Ma nell'islam, si sa, vige la teocrazia e l'insegnamento fondamentale è solo quello del Corano.

L'Italia, almeno sulla carta, è una democrazia laica e non ha una religione di Stato. Ma di fatto la scuola italiana sta diventando la versione cattolica della madrassa islamica perché la cattolicissima ministra dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, oltre all’imposizione obbligatoria dei crocifissi nelle aule, oltre all'insegnamento quasi coatto della religione cattolica. ha espresso anche il suo favore per la lettura nelle scuole della Bibbia. Manca ancora solo la celebrazione della messa mattutina in ogni edificio scolastico.

«La scuola – spiega la Gelmini – deve istruire i ragazzi ma deve anche formare dei cittadini responsabili e degli adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. Questo insieme di valori e insegnamenti, nel mondo occidentale, è rappresentato dalla tradizione cristiana».

Per la signora ministra, insegnare delle favole assurde, vere circonvenzioni di minori, derivate dalla fantasia infantile di individui che hanno scambiato le loro allucinazioni per visioni celesti, per messaggi divini, senza fornire la minima prova della veridicità delle loro affermazioni, solo facendo affidamento sulla credulità delle masse facilmente plagiabili, vuol dire formare dei cittadini responsabili e degli adulti consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

Probabilmente confonde la religione con la cultura civica che è l'unica materia che veramente potrebbe formare i futuri cittadini e il cui insegnamento, molto scadente in Italia, viene apertamente osteggiata dalla Chiesa perché aprirebbe i giovani a una visione più laica della vita anziché farli aggrappare alle assurde falsità della religione.

È la Costituzione la nostra vera Bibbia. Il suo studio ci aiuta ad essere razionali, liberi e migliori, sotto tutti gli aspetti umani. Soprattutto a rivendicare i diritti civili sempre osteggiati dalla Chiesa, nemica irriducibile di ogni libertà.

Se ai nostri giovani studenti fosse proposto di scegliere tra l'ora di religione (per quasi tutti, noiosissima) e quella di educazione civica la ministra avrebbe delle sgradite sorprese.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)