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venerdì 17 settembre 2010

Nella Bibbia Pocket edita dalla Famiglia Cristiana, Jahvè, da totem tribale sanguinario diventa un dio Signore buono misericordioso.

Tutti i ventisette testi del Nuovo Testamento sono giunti a noi attraverso trascrizioni di trascrizioni di trascrizioni e, dal punto di vista storico, non godono di nessuna attendibilità, essendo stati sottoposti, attraversi i secoli, al continuo vaglio della Chiesa per essere adattati alle sue esigenze catechistiche e teologiche. Hanno subito, quindi, manipolazioni, censure, manomissioni, omissioni, interpolazioni e aggiunte.

Inoltre, la Chiesa, ancor prima di assumere un aspetto unitario, ha proceduto alla sistematica distruzione di tutta la documentazione "diversa" da quella compatibile con la sua ortodossia nascente. Tutti i documenti, infatti, contrastanti con il "canone", citati dai Padri della Chiesa contro gli eretici e i polemisti anticristiani, come Celso e Porfirio, non esistono più. O distrutti o imboscati in qualche segreta del Vaticano.

Questo a significare che la Chiesa, fin dalle sue origini, ha sempre sistematicamente manipolato i testi sacri a suo uso e consumo. Non solo. Consapevole della quantità enorme di contraddizioni e di incongruenze presenti nei suoi testi sacri, è stata costretta a impedire ai suoi fedeli di avvicinarli in proprio.

Infatti, fin dai primi secoli della sua istituzione, ha severamente vietato ai suoi fedeli lo studio, e perfino la sola lettura dei libri canonici, e questo divieto lo ha codificato nel Sinodo di Tolosa del 1229 che dispose: “«I laici non possono possedere i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento; possono avere solo il Salterio e il breviario o anche i calendari mariani, e nemmeno questi libri, per altro, devono essere tradotti nella lingua nazionale» (Can, 1-14).

Ciò premesso, esaminiamo ora l'ultima, invereconda manomissione della Bibbia ebraica, dalla Chiesa considerata l'altra colonna portante della sua dottrina.

Questo libro, considerato in Occidente il libro dei libri, la quintessenza della parola di dio, ad un lettore privo dei paraocchi religiosi e dotato di onestà intellettuale si rivela per quello che è : un codice immorale, completo di istruzioni per il genocidio, la riduzione in schiavitù degli incirconcisi e il dominio del mondo, tutt'altro quindi che un libro rivelato da dio.

Nella Bibbia, infatti, sono approvati e ordinati i delitti e le perversioni più efferati: lo sterminio di intere popolazioni (uomini, donne, bambini), ree di essere incirconcise o nemiche di Israele; la distruzione degli altari e delle statue delle altre religioni; le più efferate crudeltà contro i nemici vinti; lo stupro, l'infanticidio, il feticidio, l'incesto, la legittimità della schiavitù, la condanna a morte, la guerra civile e religiosa, la sottomissione della donna, la morale della maledizione, la lapidazione e molti altri delitti.

La Bibbia inoltre consente la poligamia (il leggendario re Salomone aveva un harem con centinaia di mogli e concubine), il concubinaggio con schiave e con prigioniere di guerra, il rapporto sessuale con le prostitute e l'assegnazione ai figli celibi di una schiava «per coito», subito dopo il raggiungimento della pubertà e in attesa del matrimonio. (Ma, d’altra parte, punisce con la morte, mediate lapidazione, ogni rapporto extraconiugale della donna).

Tutti questi efferati crimini, sono ordinati dallo stesso dio biblico Jahvè: un dio collerico, sanguinario, vendicativo, estremamente geloso. Infatti durante la conquista della Terra Promessa, è lui che ordina a Giosuè, successore di Mosè, di attuare i massacri più crudeli contro i nemici e di sterminare, senza pietà: donne, vecchi e bambini.

È lui che si compiace con gli esecutori degli stermini, colmandoli di lodi e di premi. La quasi totalità dei cristiani, purtroppo, ignora tutte queste efferatezze contenute nella Bibbia perché si limita a leggere soltanto pochi episodi, come la creazione del mondo, la storia di Adamo ed Eva, il diluvio ed altre favole mitiche.

Se leggessero per intero la Bibbia rimarrebbero inorriditi per le infinite atrocità descritte e volute da Jahvè e getterebbero la fede alle ortiche. Ecco allora la trovata di Famiglia Cristiana: proporre una nuova versione della Bibbia, purgata dalle molte pagine orrende che contiene, per trasformare Jahvè, da Totem tribale sanguinario, in un dio Signore buono e misericordioso.

Si tratta di una mini Bibbia (570 grammi appena) che si troverà nelle librerie (sia laiche che religiose), nei supermercati, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, negli autogrill, grazie ad una mega distribuzione che punterà a diffonderne entro Natale oltre un milione di copie. Per buona pace dei gonzi.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)