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domenica 12 settembre 2010

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 35^ Puntata

"Nella "Repubblica" di Platone è narrato il mito di Er. In esso viene spiegato che, prima di nascere, l'anima di ciascuno di noi sceglie un'immagine o progetto di vita che poi dovrà realizzare sulla Terra e riceve un compagno che la guidi a portare a termine questo suo compito.

"È il daimon greco, il genius latino, il ka egiziano. Questo progetto di vita è la nostra missione, il nostro destino. Ma, nel venire al mondo, l'anima attraversa la Pianura del Lete, che simboleggia l'oblio; dimentica l'immagine prescelta e crede di essere nata vuota, vulnerabile, sola, simile ad una specie di tabula rasa. Per fortuna la soccorre il daimon che funge da promemoria del suo destino. Esso l'aiuta in vari modi a rimanere fedele ai paradigmi della propria immagine.

"Soltanto gli eletti, però, ne avvertono la presenza. Sono gli artisti, i poeti, i pensatori e i santi: tutti quelli che ricercano l'evoluzione dell'uomo e l'espansione della sua coscienza; che si sentono in linea con la Volontà Cosmica; che anelano al Reame dello spirito, al Regno dei cieli.

"È il tuo caso. Gli altri, la sterminata massa degli esseri umani ancora troppo legata alla terrenità e agli insegnamenti religiosi ancestrali, che scambiano la spiritualità col creare pantheon divini, proclamare dogmi, innalzare templi, istituire gerarchie sacerdotali, perseguire sterili sentieri rituali, ignorando l'afflato cosmico, la tensione verso un'effettiva evoluzione mentale e spirituale, costoro non possono entrare in sintonia col loro daimon se non marginalmente e in modo del tutto superficiale. E soltanto al momento della morte si rendono improvvisamente conto di aver trascorso una vita inutile, vuota, effimera, di aver tradito il loro destino.

"Tu rientri nella schiera di quelli che devono collaborare affinché l'umanità s'incammini verso una nuova dimensione dello spirito e verso l'illuminazione finale. Che tu lo voglia o no, questo è il tuo destino. Ora il mondo conosciuto, per la prima volta nella storia dell'uomo, è unito politicamente sotto un unico dominio e si sta aprendo ad una nuova concezione della vita.

"I tempi sono maturi per l'inizio di una nuova palingenesi. Non facciamoci troppe illusioni, però. Soltanto una briciola di quanto verrà seminato darà i suoi frutti, perché il destino dell'uomo è quello di maturare molto lentamente. I teisti non demorderanno. Traviseranno quasi tutto l'insegnamento ricevuto creando nuovi riti, precetti, norme e chiese. Con l'arma dei dogmi e dell'intolleranza inquisiranno e uccideranno nel nome delle loro verità rivelate e combatteranno senza tregua ogni libera espressione dello spirito e del cuore.

"Ma, alla fine, qualcosa resterà e il mondo conoscerà un'era nuova e più umana e cosi l'uomo potrà fare un altro passo avanti nella sua evoluzione spirituale. Perché lo scopo ultimo per cui nasciamo è quello di partecipare alla creazione del tutto mediante la nostra perenne evoluzione. Panta rei, dicono i Greci: tutto diviene, si trasforma, si evolve. Tutto nasce, cresce, muore per poi ricominciare daccapo in un gioco infinito e meraviglioso. Questo è il nostro destino, che lo vogliamo o no.

"Ma cosa intendi per libertà dello spirito?" lo interruppe Davide.
"Il rispetto della capacità, che è insita in ciascuno di noi, di accedere alla conoscenza universale, seguendo personali percorsi di evoluzione basati sulle caratteristiche individuali, che fanno di ciascuno di noi, ancorché parte essenziale del Tutto, un unicum inconfondibile nell'eternità".

"Come faccio io a conoscere qual è il mio progetto di vita?" chiese Davide perplesso.
"Ti verrà svelato gradualmente riflettendo su quanto ti succede giorno dopo giorno. Nella vita di ciascuno di noi tutto accade secondo piani ben definiti. Tutto ci è mandato per favorire la nostra evoluzione, anche gli avvenimenti di cui non ci riteniamo responsabili, come, ad esempio, le condizioni della nostra nascita. Ti vedo perplesso, a questo proposito” s'interruppe Mordekai notando una strana emozione a queste sue parole.
"Infatti, sono nato in seguito alla violenza perpetrata su mia madre da un centurione romano", fece Davide, vincendo la sua innata ritrosia ad affrontare questo problema..
"Come lo sai?"
"Ne sono venuto a conoscenza per caso".

"Non per caso. Il caso non esiste, o meglio, esiste solo per gli sciocchi che non lo sanno cogliere. I due fatti: le circostanze della tua nascita e la sua conoscenza sono di un'importanza fondamentale per la tua evoluzione. Hanno avuto lo scopo di non farti sentire totalmente ebreo per poterti aprire all'intera umanità. In te senti respirare l'uomo che appartiene ai due mondi: l'ebraico e il gentile, e ti senti capace di sfidarli entrambi.

"Ma ci sono altre circostanze della tua vita che devi prendere in considerazione. Ad esempio: perché ti trovi al seguito di Giuda?"
"Perché ho deciso di lasciare la mia famiglia per un po' di tempo".
"Decisione imposta o scelta da te ?"
"Più imposta che scelta di mia volontà".
"E come mai ?"

"Ho un rapporto difficile con un fratello ed inoltre i miei, in seguito ad un mio intervento nella sinagoga del villaggio contro un ricco e potente fariseo, temendo la sua ritorsione, mi hanno fatto capire che desideravano mi allontanassi per qualche tempo da casa".
"Tutto chiaro".
"Chiaro cosa?"

"Ciò che ha determinato questi avvenimenti. Dovevi staccarti dalla tua famiglia, non sentirti più uno di loro per prepararti a diventare membro di una famiglia più grande e libera. E, inoltre, dovevi entrare in contatto con tutti gli aspetti della società che ti circonda e coglierne i risvolti positivi e negativi. Ancora non ti sei reso conto di questo e ritieni il tuo distacco provvisorio, ma non tarderai a prendere atto che in realtà esso è definitivo e che ti sentirai sempre più un estraneo nella tua famiglia. Nessuno è profeta in patria e questo vale soprattutto per i tipi come te, destinati a cambiare le cose".

"Perché mi hai detto questo?" chiese Davide con evidente preoccupazione.
"Perché ti devi abituare, da subito, a ritenere tutto quanto ti accade come un presagio del tuo destino, osservarlo con attenzione e coglierne tutte le possibili implicazioni. Ancora non è giunto il tuo tempo. Dovrai maturare per alcuni anni, andando di qua e di là per la Palestina e forse in altre terre, facendo apparentemente l'aiuto mercante, ma in realtà studiando la natura umana in tutte le sue molteplici sfaccettature, ascoltando e confrontando le opinioni di molta gente, che sente preminenti i problemi spirituali rispetto a quelli materiali, e crescendo dentro di te fino alla scoperta che il tuo mondo interiore è più vasto e reale del mondo esteriore che ti circonda.

"Poi, quando la tua ora sarà arrivata, getterai il tuo seme, e anche se, come ho ricordato prima, soltanto una piccola parte di esso germoglierà, sarà sufficiente a dare all'umanità una piccola scossa per dare inizio ad una nuova evoluzione". Si tacque per alcuni istanti poi riprese:
“L'ora si è fatta tarda, ma prima di separarci per la notte voglio affrontare con te un ultimo argomento, che ritengo della massima importanza. La ribellione armata, che da decenni insanguina il nostro paese, sta recrudescendo di giorno in giorno e ci porterà in breve alla catastrofe finale.

"Zeloti e sicari, con l'obiettivo di liberarci dalla dominazione romana, eseguono quotidianamente delitti di ogni genere. La vita diventa sempre più insicura soprattutto in Galilea e nel Golan. Non lasciarti irretire da questi seminatori di violenza e di terrore. Sono la negazione di quanto di divino c'è in noi”.

Dopo una cena frugale a base di pane e olive e una coppa di vino, Davide fu sistemato in un giaciglio rimediato in una stanza accanto e, nonostante l'impegnativo colloquio sostenuto con Mordekai e un fugace e dolcissimo ricordo di Debora, piombò quasi subito in un sonno profondo e ristoratore che durò fino a due ore dopo la levata del sole del giorno seguente. Quando riaprì gli occhi trovò che Mordekai era già al lavoro fin dalle prime luci del mattino e Giuda era appena tornato a riprenderlo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)