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lunedì 25 ottobre 2010

Ecco perché non si può credere al Vaticano.

Alla procura di Bruxelles, secondo i quotidiani in lingua fiamminga Gazet van Atwerpen e Het Belang, sono giunte, in questo mese di ottobre, 103 nuove denunce contro preti pedofili. Queste si aggiungono alle cinquecento denunce già raccolte dalla Commissione indipendente Adrianssens tra le quali 13 culminate col suicidio.

Scrive Paolo Bancale sulla rivista “Non Credo” anno II n.5
“I pedofili nel clero cattolico dilagano, ma rimangono insostituibili nell’Organizzazione a causa del marcato calo degli organici dovuto all’assenza di vocazioni, e perciò è certo che essi continueranno ad esistere e ad essere coperti e riciclati per le necessità territoriali e di potenza dell’Impero.

"Sono troppi, molte migliaia, e nessun papa può permettersi di rinunciare a loro. E le vittime? Sicuramente si farà più attenzione, ma prevarrà l’economia del cui prodest. Il caso paradigmatico al riguardo è dato dalla pervicace protezione e copertura ordinata da Wojtyla pe il pedofilo recidivo prete messicano Maciel, pederasta ma anche con amante e figli in Spagna, che viveva a Roma all’ombra di san Pietro, e gran portatore d’acqua al mulino vaticano con i suoi “legionari di Cristo”.

"Certo che le scuse tanto esibite da Wojtyla per i misfatti compiuti dalla Chiesa tanti secoli fa, per poi arrivar a proteggere i preti pedofili, come in buona sostanza ha fatto imponendo la segretezza degli accertamenti e la conseguente copertura dei crimini, fa pensare che quelle scuse possano anche essere state pensate come un utile maquillage di antistorico marketing religioso.

"Le vittime dell’Inquisizione di cui si è scusato non esistono più da secoli, ma quelle dei preti pedofili che lui ha protetto sono qua a chiedere disperatamente almeno giustizia.

"Oggi inchieste di stampa e televisioni di tutto il mondo ci stanno informando giornalmente sulla dimensione impensabile delle perversioni sessuali esistenti nel clero cattolico in una immensità di paesi: Stati Uniti, Germania, Svizzera, Norvegia, Olanda, Brasile e America Latina, Belgio, Austria, Messico, Irlanda e quanti altri ne stanno venendo fuori pian piano, e poi naturalmente anche l’Italia.

"La caratteristica comune di tutte queste migliaia di casi, con un numero enormemente maggiore di vittime, sta nel fatto che tutti i preti pedofili ed in tutti I paesi ove essi hanno operato, sono stati coperti, protetti, spostati a fare i pedofili in altra sede dai loro conniventi superiori e sempre sottratti omertosamente alla giustizia penale.

"Ma c’è stato anche di più: diocesi e ordini religiosi cattolici hanno pagato grosse cifre alle vittime e alle loro famiglie alla condizione che non rivelassero fatti e nomi. Insomma, invece di fare giustizia hanno comprato il silenzio”.(Paolo Bancale)

Ecco perché le recenti scuse per le colpe dei preti pedofili e dei preti che dovevano vigilarli pronunciate da papa Ratzinger, durante la tournée nel Regno Unito, sono parse a molti inglesi le solite lacrime di coccodrillo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)