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giovedì 21 ottobre 2010

La repressione sessuale favorire l'estrema lascivia anche nel clero (“L'invenzione del cristianesimo”) 200

Gli assurdi divieti sessuali imposti dalle religioni hanno determinato una repressione che ha avuto, come conseguenza, di favorire l'estrema lascivia.

Infatti, tutte le proibizioni sessuali, che alla fine acuiscono i desideri morbosi, vengono al lato pratico sistematicamente violate mediante mille sotterfugi, che l'ipocrisia generale finge di non vedere. Per cui, più il sesso sano e libero viene represso, più si trasforma in vizio.

Ne abbiamo la prova nella pedofilia e nella omofilia del clero cattolico, conseguente alla repressione sessuale imposta dal celibato.

Già nei seminari, prettamente maschili, dove viene imposta la più spietata sessuofobia e dove viene esclusa come demoniaca la presenza femminile, i giovani aspiranti al sacerdozio sviluppano le cosiddette amicizie particolari, che sfociano, spesso, nell'omosessualità.

Quando poi diventano sacerdoti e si trovano di continuo in contatto nelle loro parrocchie con giovani e giovanissimi, questa si trasforma in pedofilia. D'altra parte il rinunciare completamente alla sessualità, infligge una forzatura violenta e innaturale al nostro corpo e alla nostra psiche, tale da generare scompensi mentali e sofferenze inaudite.

Di fronte a questa situazione, tutti i preti (ma anche vescovi e cardinali) si arrangiano come possono, spesso purtroppo nel peggiore dei modi. I più fortunati sono quelli che riescono ad organizzare la loro doppia vita in modo tale da non ingenerare scandalo.

La Chiesa lo sa e si preoccupa solo di mettere al riparo dalla legge i suoi ecclesiastici pederasti e sadici, quando vengono scoperti, trasferendoli in parrocchie dove la scelta di creature inermi e innocenti magari è più ricca, o imboscandoli, se condannati in contumacia. Ad essa non interessa minimamente la moralità vera ma solo salvare la faccia.

Negli ultimi tempi, però, è stata costretta ad ammettere la sua complicità in un formidabile racket di violenze e torture infantili, non esclusivamente omosessuali, soprattutto negli Stati Uniti, per merito di giudici coraggiosi.

In Irlanda, Stato in cui la Chiesa, come in Italia, si comporta da padrona, dal Rapporto Governativo Irlandese del 22 ottobre 2005 veniamo a sapere che un prete della diocesi di Ferns ha violentato una ragazza sull’altare della parrocchia, e un frate, tale Sean Fortune, nel 1999, per evitare un processo per lo stupro di 29 bambini, si è suicidato. Secondo stime attendibili, i bambini non molestati nelle scuole religiose irlandesi sono probabilmente la minoranza.

Ciò non impedisce alla Chiesa di tuonare da tutti i pulpiti contro l'omosessualità, alla stregua degli ayatollah più violenti, e di non approvare la “Declaration on human rights, sexual orientation and gender identity”, presentata all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 Dicembre 2008 dall'Europa, per condannare ogni forma di violenza, soprattutto la pena di morte, nei confronti di persone omosessuali.

La Chiesa, quindi, con sommo cinismo, e in contrasto coi più elementari principi evangelici, approva le torture, le esecuzioni, i giudizi sommari, le detenzioni di massa, i lavori forzati e i processi rieducativi, cui sono sottoposti in tanti paesi del mondo gli omosessuali, le lesbiche, i bisessuali e i trans.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)