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martedì 12 ottobre 2010

La piovra del Vaticano sul Consiglio d'Europa

In un post datato 2 febbraio scorso avevo segnalato che Monsignor Luigi Ventura, nunzio apostolico di Parigi, si era reso protagonista di "un'ingerenza istituzionale grave, sorprendente e senza precedenti", come fu commentata a Strasburgo da numerosi esponenti dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce).

Questo nunzio, infatti, con una lettera recapitata a diversi membri del Consiglio, soprattutto italiani, aveva invitati l'assemblea ad opporsi alla legittimazione delle unioni gay in Europa e aveva tentato anche di imporre come candidato ‘gradito' per il posto di giudice che spettava all'Italia alla Corte europea dei diritti dell'uomo, un cattolico perché, salvaguardando gli interessi oscurantisti della Chiesa, ostacolasse in ogni modo la liberalizzazione dei diritti civili.

La lettera del nunzio, chiaramente imposta dal papa, causò un mezzo terremoto politico a Strasburgo. Un così grave episodio dimostrava che la Chiesa, sotto questo papa, stava diventando ogni giorni più arrogante e teocratica non solo in Italia, dove trova la casta politica sempre prona e appecorata, ma anche in Europa dove però alcuni parlamentari, soprattutto socialisti, sanno reagire con fastidio.

È di pochi giorni fa, però, l'ultimo assalto del Vaticano al Consiglio d'Europa, purtroppo ben riuscito per l'appoggio incondizionato dei membri italiani, in difesa del diritto di coscienza dei medici contro l'aborto.

La proposta della laburista inglese Christine McCafferty contro "l'uso sregolato dell'obiezione di coscienza", praticato in alcuni Paesi europei e soprattutto in Italia, non è stata approvata dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

E' stato invece approvato, con 56 voti favorevoli e 51 contrari, un documento (per fortuna non vincolante per gli Stati membri ma che lo sarà sicuramente per il nostro) che definisce l'obiezione di coscienza un "diritto fondamentale di libertà" e lo estende "agli ospedali e alle istituzioni" e può pertanto portare, almeno in teoria, a vietare di praticare aborti all'interno dei nosocomi.

Molte associazioni avevano chiesto una risoluzione che obbligasse il medico di turno, anche se obiettore, a venire in aiuto alla paziente che si trovasse in una situazione d'urgenza nel caso non ci fossero altri medici disponibili.

E’ stato invece approvato un paragrafo disumano e crudele che afferma che ”nessuna persona o ospedale o istituzione può essere obbligata o ritenuta responsabile o discriminata se rifiuta per qualsiasi motivo di eseguire o assistere un aborto, anche quello spontaneo”.

In Italia, a causa dell'obiezione di coscienza quasi mai dovuta ad autentici motivi morali ma soltanto carrieristici, si registrano già zone sempre più ampie in cui è difficile avere un'interruzione di gravidanza in tempi brevi e tra i casi di malasanità ce ne sono stati alcuni rivolti a donne che dovevano abortire, lasciate senza assistenza durante e dopo l'intervento. Un autentico crimine, frutto del massimo oscurantismo religioso.

I voti dei parlamentari italiani, sempre prontissimo ad esportare in Europa il clericalismo nostrano, sono stati decisivi per l'approvazione di queste norme sull'obiezione di coscienza selvaggia e disumana: tutti e sei i rappresentanti presenti (Deborah Bergamini, Renato Farina, Pasquale Nessa, e Oreste Tofani del PDL, Luca Volonté dell'UDC, Giacinto Russo dell'API) si sono infatti espressi a favore della risoluzione.

I delegati del centrosinistra, cosa gravissima, erano assenti, il che dimostra che ormai i politici del nostro Paese sono tutti allineati al Vaticano per affossare i diritti civili non più garantiti dalla nostra Costituzione, ridotta ormai a livello di optional.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)