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giovedì 8 marzo 2012

Il vero significato di “Galileo”(“L'invenzione del cristianesimo”) 58


Una seconda considerazione che dobbiamo fare a proposito della presenza di Pietro nel cortile di Caifa è che, nell'accusa che i servi della casa gli rivolgono con insistenza, è ripetuto l'epiteto di Galileo. "Anche tu eri con Gesù il Galileo" , "Anche tu sei un Galileo". Termine che potrebbe sembrare a chiunque lapalissiano, indicare cioè la provenienza dalla Galilea.

E invece non è così. Questo pseudo attributo geografico in realtà censura il vero significato del termine che significava, in quel tempo, "ribelle, zelota. sicario". Com'era nata questa attribuzione? In seguito al più pericoloso tentativo di rivolta messianica, avvenuta nel 7 d.C. in concomitanza col primo censimento della Giudea. 

Durante quella rivolta Giuda, detto il Galileo, figlio di quell'Ezechia che era stato fatto uccidere da Erode per ribellione, dopo aver devastato gran parte della Galilea coi suoi partigiani zeloti, era stato sconfitto dai romani e crocifisso coi suoi duemila seguaci (Giuseppe Flavio, Guerra Giudaica, Libro I, Cap. X).

Da allora (il fatto ebbe enorme ripercussione in tutta la Palestina) il termine Galileo perse ogni sua connotazione geografica per acquisire il significato politico inequivocabile di appartenenza alla setta dei partigiani javisti, osannati dai messianisti come patrioti e considerato feroci briganti da tutti gli altri.

La conferma ci viene, oltre che da Giuseppe Flavio, anche da Eusebio di Cesarea, Padre della Chiesa e storico ecclesiastico, che ci spiega come questo termine, ai tempi di Gesù, indicasse chi apparteneva alla setta degli zeloti ( Eusebio di Cesarea, Storia Ecclesiastica, IV, 23, 7).

Da quanto detto risulta chiaro che nessun abitante della Galilea, uscendo dalla sua regione, si sarebbe definito Galileo per non incorrere in spiacevoli malintesi. Quindi, l'epiteto rivolto a Pietro dai servi di Caifa era un chiaro riferimento alla sua appartenenza ai ribelli.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)