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mercoledì 1 settembre 2010

La decadenza religiosa della Chiesa in Italia nonostante l'incremento della sua potenza politica ed economica.

Bruce Clark, giornalista cattolico irlandese, in un dossier per l’Economist  spiega  che, in Occidente, anche se Dio è tuttora vivo, la Chiesa è percepita come screditata, e la sua pretesa superiorità religiosa e morale è in caduta libera. Ciò a prescindere dalla deflagrazione della pedofilia.

Naturalmente l’Italia – o, per meglio dire il nostro Paese ridotto a protettorato vaticano– è un mondo a sé e la Chiesa, come riconosce apertamente Joaquìn Navarro-Valls,ex portavoce di Giovanni Paolo II e ancora oggi autorevolissimo interprete degli umori e "desiderata" d'Oltretevere, da noi impera sovrana. Infatti nel nostro Paese, unico Stato nel mondo, essa è riuscita ad attuare il programma di "teocrazia debole", cioè a creare una pseudo democrazia sottomessa al volere del Vaticano.

Ma, ciononostante anche da noi, più accresce il suo potere politico ed economico, più decresce nel profilo religioso e morale , come del resto sta accadendo in tutto l'Occidente e perfino nell'America Latina. Sotto tutti gli aspetti “visibili” ed empiricamente quantificabili infatti da noi la Chiesa è in aperto declino.

Lo è come istituzione, dato il calo continuo nel numero degli ecclesiastici e dei membri degli istituti religiosi sia maschili che femminili (i monasteri chiusi e in chiusura sono moltissimi). Lo è nella pratica religiosa in continua rarefazione e ormai ristretta a sparuti fedeli sempre più avanti negli anni (i giovani, infatti, in gran parte disertano le chiese).

Lo è, soprattutto, nei comportamenti dei cittadini e nella valutazione dell’opinione pubblica sui temi etici sui quali la Chiesa interviene frequentemente con fermezza suscitando, però, indifferenza o palese rigetto, al punto che è costretta a ricorrere al braccio secolare (leggi governo e opposizione ad essa appecorati) per imporli “ope legis” o per attuare una vile latitanza su provvedimenti sociali impellenti come il riconoscimento delle coppie di fatto.

Anche l'osservanza dei sacramenti e dei precetti più importanti è in caduta libera. Il sacramento del matrimonio, ad esempio, costituisce un caso lampante di questo distacco. Il numero dei matrimoni civili aumenta di anno in anno e in certe zone, come a Bolzano, raggiunge l'80 per cento.

Il sacramento della confessione è in crisi altrettanto irreversibile. Infatti, circa il 60 per cento dei praticanti, secondo le stesse autorità ecclesiastiche, negli ultimi anni si sarebbe allontanato dai confessionali. E la frana è inarrestabile. Soprattutto i giovani considerano la confessione estranea al loro modo di pensare non avendo più senso, per loro, molti dei cosiddetti peccati (come l'uso dei contraccettivi) considerati tali dalla Chiesa.

Insomma una vera debacle. Se mettiamo insieme tutti coloro che sono considerati dei fuorilegge per la Chiesa (perché esclusi dai sacramenti): gli sposati civilmente, i divorziati, i conviventi e aggiungiamo ad essi pure i miscredenti a vario titolo, in progressivo e inarrestabile aumento, i veri cattolici osservanti sono ridotti ormai al lumicino.

Nonostante ciò la Chiesa, foraggiata da una classe politica disposta ad ogni concessione pur di ottenerne l'appoggio elettorale, diventa sempre più forte nel campo politico ed economico, e sempre più dura nell'imporre all'Italia limiti e veti che ne coartano le libertà civili e la rendono il Paese più illiberale d'Europa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)