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giovedì 2 settembre 2010

L'emblematico battesimo di Gesù (“L'invenzione del cristianesimo”) 158

Raccontano i Vangeli Sinottici che all’età di trent’anni Gesù fu battezzato da Giovanni Battista nel Giordano, secondo il rito esseno. Questo battesimo di Gesù è molto emblematico e ha suscitato nella Chiesa qualche imbarazzo perché contrasta apertamente con l’annuncio della sua condizione divina.

Se, infatti, il battesimo impartito da Giovanni, oltre che di iniziazione essena, era di purificazione, cioè aveva lo scopo di togliere i peccati, quali colpe aveva Gesù, figlio di dio, da farsi perdonare? Le contorsioni teologiche, escogitate dai dottori della Chiesa per conciliare una tale incongruenza, sono semplicemente ridicole. Per Tommaso d’Aquino, col battesimo di Gesù il Signore avrebbe solo voluto santificare l’acqua.

E ancora, se al momento del battesimo Giovanni proclama Gesù il futuro Messia, che allora significava solo il re d’Israele e non come oggi il figlio di dio, perché poco dopo, mentre è in carcere, mostra di aver del tutto dimenticato questo clamoroso evento e manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù: “Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo attendere un altro?” Immaginate l’imbarazzo della Chiesa di fronte a questa smemoratezza del Battista!

E per concludere, se il battesimo per Gesù fu così importante, come ci fanno notare i Vangeli, perché durante la sua attività pubblica Gesù non battezzò mai nessuno, nemmeno i suoi discepoli? Qualcuno potrebbe obiettare che gli apostoli ricevettero da Gesù l’ordine di battezzare in nome della Trinità, come nel Vangelo di Matteo «E dunque, andate e insegnate a tutti i popoli e battezzateli in nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...» (Matteo 28,19). Si tratta di un clamoroso falso aggiunto a questo Vangelo nel IV secolo, come dimostreremo più avanti, parlando del proselitismo della Chiesa.

Quindi il battesimo di Gesù fu solo iniziatico alla setta degli esseni, presso i quali egli quasi sicuramente soggiornò a lungo prima dell’inizio della sua attività pubblica, e fu una specie di investitura a proseguire l’opera del Battista, nel caso costui fosse stato tolto di mezzo. Difatti, i due avvenimenti: l’arresto del Battista e l’inizio dell’attività pubblica di Gesù, coincidono cronologicamente.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)