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sabato 2 ottobre 2010

I non credenti, oltre che più più colti in campo religioso, aumentano sempre di più.

Negli Usa un recentissimo sondaggio condotto dal Pew Research Center ha dimostrato che l'ignoranza religiosa, che rasenta quasi l'analfabetismo, contraddistingue la maggior parte della popolazione di quel Paese.

Domande come: dov’è nato Gesù? di che religione era Madre Teresa? quale figura biblica è associata all’Esodo? chi è stato l'artefice della Riforma Protestante? di che religione è il Dalia Lama? hanno lasciato molti intervistati così interdetti da non riuscire a proferire una risposta.

I più ignoranti sono risultati i cattolici che hanno dimostrato di non conoscere storia, significati e regole della propria religione e di ignorare totalmente i testi sacri. Ma neanche i protestanti se la sono cavata molto bene se il 53% di essi non ha riconosciuto Martin Lutero come artefice della Riforma Protestante. Molto meglio ebrei e mormoni che, invece, hanno dimostrato una buona conoscenza della Bibbia.

Sorprendentemente, sono gli atei e gli agnostici a risultare i più informati sulle religioni in genere. Atei/agnostici/non religiosi nel mondo sono circa 1,1 miliardi, terzi solo a cristiani e mussulmani, e, secondo questo studio, crescono di 8,5 milioni all'anno, quasi esclusivamente nei paesi cristiani più progrediti economicamente e culturalmente, ma anche, inspiegabilmente, in Israele (40%).

Che i cattolici siano i più ignoranti in campo religioso risulta evidente dal fatto che la Chiesa ha sempre scoraggiato lo studio diretto dei testi sacri: l'Antico e il Nuovo Testamento, sapendo bene che sono pieni di incongruenze e di contraddizioni. Si è sempre limitata a catechizzare mnemonicamente i suoi fedeli con aride e astratte nozioni che risultano per li più incomprensibili a molti.

L'indottrinamento più significativo viene propinato in occasione della prima comunione, cerimonia che al giorno d'oggi è stata declassata di ogni significato religioso per assumere quello mondano di status simbol. Dopo quell'imbonimento, attuato nella primissima età come lavaggio del cervello, la maggior parte dei giovani s'allontana dalla religione o la vive come pura formalità.

Che, al contrario, i non credenti mostrino una maggiore conoscenza e apertura in campo religioso, è spiegabile dal fatto che sono più curiosi intellettualmente e, per di più, portati a rifiutare gli schemi tradizionali e irrazionali propinati a piene mani dai credi religiosi, e ad utilizzare al massimo le loro capacità logiche e razionali.

La prova del nove la deduciamo dal fatto che tutti i grandi scienziati, che sono abituati, professionalmente, ad usare al massimo la razionalità, sono atei, e non potrebbero essere altrimenti.

Le religioni, infatti, sono costruite su favole e miti che non solo sono indimostrati ma che, ad una analisi approfondita, risultano puerili e perfino dannosi alla convivenza umana perché alimentano intolleranze, fanatismi e frenano l'evoluzione dell'uomo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)