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venerdì 1 ottobre 2010

Lancio, entro breve, di un nuovo osservatorio spaziale

Aveva fatto molta sensazione la notizia, annunciata nei giorni scorsi nel sito di informazione australiano News e ripresa da numerose testate europee, a cominciare dal Sunday Times (dello stesso gruppo di News), e da giornali e telegiornali italiani, sulla decisione dell’ONU di nominare un responsabile per i possibili contatti con forme di vita extraterrestri.

Era perfino circolato il nome dell'astrofisica malese Mazlan Othmangià quale incaricata dal Ministero degli Affari Spazio Extra-atmosferico (UNOOSA) per l'alto compito.

Ma Matthew Weaver del Guardian, che ha cercato di approfondire la vicenda interpellando la Royal Society, non ha trovato nessuna conferma. Pertanto la notizia potrebbe essere fasulla. Ciò non toglie che il problema si pone perché il lancio di un nuovo osservatorio spaziale permetterà entro breve tempo di individuare un numero senza precedenti di pianeti extrasolari.

L’astrofisico più famoso del mondo, Stephen Hawking ha recentemente espresso, senza mezzi termini. la sua certezza sull'esistenza degli extraterrestri in base a molte evidenze scientifiche ormai accettate dalla maggioranza degli scienziati. Il radioastronomo Usa Frank Drake ha evidenziato, dopo numerosi calcoli, che soltanto nella nostra galassia esistono 5 milioni di pianeti abitati da altri esseri viventi, di cui 5mila con una civiltà molto evoluta.

Ciascuno di questi corpi celesti si trova infatti all’interno di sistemi solari in tutto simili a quello della Terra. Da ultimo, perfino la Pontificia Accademia delle Scienze e la Specola Vaticana al termine di severi studi di astrobiologia è arrivata, dopo tormentate contorsioni metafisiche, alla stessa conclusione. Quindi non ci sono più dubbi: nell'universo non siamo soli come ritenevamo fino a pochi decenni fa.

Quali possibili conseguenze possiamo trarre dal punto di vista scientifico e religioso da una simile eventualità?

In primo luogo che il creazionismo è una colossale bufala e tutte le religioni che si fondano su di esso lo sono altrettanto. Solo l'evoluzionismo teorizzato da Darwin può quindi spiegare scientificamente l'origine della vita sul nostro pianeta e su qualsiasi altro che si trovi al di fuori del nostro sistema solare.

Esso dimostra, infatti, che i processi che si svolgono nel nostro mondo, e in tutti gli altri mondi possibili, sono il prodotto di leggi immanenti al mondo stesso e quindi non hanno niente a che vedere con leggi trascendenti, riferibili ad una qualsiasi divinità.

Con Darwin l'uomo non è un essere creato da dio, a sua immagine e somiglianza, per essere posto al centro dell'universo (dogma antropocentrico dei creazionisti) come tutte le religioni lo hanno lusingato a credere, ma semplicemente il prodotto di un mix di caos e determinismo che lo ha assemblato così com'è. Addirittura, avrebbe potuto essere assemblato in qualcosa di molto diverso. E infatti gli scienziati sono certi che negli altri pianeti la vita potrebbe essersi realizzata in forme totalmente diverse dalla nostra.

In secondo luogo che l'epopea di Adamo ed Eva possiamo tranquillamente considerarla una favoletta inventata dai nostri antenati cavernicoli. Quindi tutta l'impalcatura della Chiesa, fondata sulla “redenzione”, cioè sul sacrificio del figlio di dio per cancellare gli effetti del peccato originale, si traduce semplicemente in una colossale impostura.

Anche perché se dovessero esistere gli omini verdi, magari più intelligenti di noi, come la mettiamo con la “redenzione” strettamente limitata alla specie umana? Cristo si è sacrificato anche per salvare gli omini verdi o questi hanno avuto un altro figlio di dio per la loro salvazione?

Oppure i nostri fratelli alieni, come oggi comincia a considerarli la Chiesa, non hanno avuto bisogno di redenzione perché magari il loro Adamo non è stato così sciocco da mangiare la mela sbagliata? O lo sbaglio del nostro progenitore ha infettato l'universo intero?

Mi aspetto piroette teologiche varie per risolvere i poderosi enigmi riferiti alla questione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)