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venerdì 6 aprile 2012

Analisi dei nomi dei cristiano-giudei (“L'invenzione del cristianesimo”) 83


Prima di affrontare l'irruzione di Paolo nel cristianesimo giudaico e la sua creazione del neocristianesimo, ci soffermiamo brevemente ad esaminare l'origine dei due nomi coi quali venivano chiamati i cristiano-giudei: nazirei ed ebioniti. Il termine "nazireo" deriva dal titolo col quale nei Vangeli è chiamato Gesù: "Iesous o Nazoraios" in greco, “Jeoshua ha Nozri" in ebraico, che non significano, come abbiamo già spiegato: "Gesù di Nazareth o Gesù il Nazareno o il Nazaretano" ma "Gesù che aveva fatto voto di Nazireato." Sulla nascita del nazireato rimandiamo il lettore al capitolo su Nazareth.

L'altro termine: "ebioniti" deriva da "ebionim" i "poveri", uno dei nomi che si davano gli esseni di Qumran (L.Moraldi, I Manoscritti del Mar Morto, Utet, Torino, 1975, pag. 49). Secondo le informazioni dateci da Giuseppe Flavio e Filone Alessandrino e confermate dai Rotoli del Mar Morto, essi rifiutavano la proprietà privata e la ricchezza e donavano agli altri i loro beni terreni quando diventavano membri della comunità.

Nella letteratura qumraniana spesso i membri della setta sono chiamati così: "i poveri". Leggiamo nel Documento di Damasco: "allorché Dio visiterà la terra… quelli che gli prestano attenzione sono i poveri (Ebionim) del gregge; questi saranno risparmiati nell'epoca della visita, mentre i restanti saranno dati alla spada, quando verrà il Messia" (Documento di Damasco 19,5-10). Anche nel Commentario ad Abacuc, altro testo esseno, i seguaci del Maestro di Giustizia sono definiti "ebionim" (i poveri).

Questo termine non era riferito tanto agli indigenti, a coloro cioè che dovevano vivere in povertà per mala sorte o per un rovescio di fortuna, ma piuttosto a quelli che avevano scelto la povertà come libera elezione, come dispregio della ricchezza, e che ritenevano la frugalità un sovrabbondante benessere. Come appunto gli esseni (Filone, Quod omnis probus sit liber, Utet, Torino, 1998)

Eusebio di Cesarea ci conferma che gli "ebioniti" erano una setta che derivava direttamente dagli insegnamenti dell'apostolo Giacomo a Gerusalemme (M.Black, The Scrolls and Christian Origins, Nelson, London, 1961, ristampa 1983).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)