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giovedì 12 aprile 2012

Paolo e le religioni misteriche (“L'invenzione del cristianesimo”).85


Paolo nacque a Tarso (attuale Turchia) fra il 5 e il 10 d.C. da una famiglia di ebrei collaborazionisti dei romani e ciò spiega perché, ancor giovanissimo, si sia messo al soldo dei sacerdoti del Tempio per dare la caccia ai seguaci di Gesù, da lui ritenuto un messianista javista fatto crocifiggere da Pilato come un pericoloso ribelle.
Di famiglia sicuramente benestante e che godeva della cittadinanza romana, Paolo probabilmente fin da piccolo portò un duplice nome: quello ebraico di Saul e quello romano di Paolo.

Di professione forniva tende agli accampamenti delle legioni romane per cui fu costretto a viaggiare spesso e a tenere frequenti contatti in ambienti sia ebraici sia greco-romani. Ancor giovane sviluppò una coscienza ostile al messianismo, radicalmente interpretato, ma aperta ai contributi teologici delle spiritualità gentili.

Per lui fu di importanza fondamentale nascere e trascorrere gran parte della sua giovinezza lontano dalla Palestina, fra i gentili, in una città come Tarso, in cui era grande la tensione culturale e religiosa, essendo il centro di convergenza di tutte le teologie escatologiche del vicino Oriente. In questa città, infatti, era diffusa la tendenza sincretica che portava a fondere e a mescolare i vari culti misterici alla cui base c'era la concezione della morte e della resurrezione degli dèi soterici che s'immolavano per la salvezza dell'umanità.

Le religioni misteriche, dette anche i Misteri, erano culti di divinità provenienti dalla Tracia, dall’Asia Minore, dalla Siria, dall’Egitto, diffusi in occidente molti secoli prima del cristianesimo. Essi, interiorizzati e moralizzati dai greci, non operando distinzioni razziali o di casta, erano diffusi in tutti gli strati sociali e promettevano la liberazione dai vincoli del male e la speranza in un destino felice nell’aldilà, partecipando al banchetto dei beati e vivendo nella perenne gioia dei Campi Elisi. Per il raggiungimento della futura vita celeste e dell'immortalità era necessario ottenere la purificazione, la rinascita e la filiazione divina.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)