Visualizzazioni totali

domenica 15 aprile 2012

Peccato e Redenzione. La nuova teologia di Paolo: l'immortalità dell'anima e la redenzione. 64


Così avvenne il trapasso dall’originario cristianesimo escatologico sostenuto dai cristiano-giudei a quello sacramentale e trascendente di Paolo. Al posto, cioè, dell'imminente avvento del messianico Regno di dio sulla Terra, ansiosamente atteso dagli Apostoli, subentrò il concetto greco di immortalità nell'aldilà e il profeta ebreo divenne il figlio di dio, Redentore dell'umanità. Senza questa trasformazione, la mancata realizzazione del Regno di dio avrebbe segnato la fine di ogni cristianesimo.

Il concetto greco di immortalità, adottato da Paolo, implicò, però, la nascita di una nuova teologia che ammettesse la sopravvivenza dell'anima immortale in un trascendente Regno dei Cieli, in attesa, alla fine dei tempi (il giorno del Giudizio), della resurrezione fisica del corpi. Questa credenza, divenuta la colonna portante del nuovo cristianesimo di Paolo, era ignorata dagli ebrei ma molto diffusa tra i pagani delle religioni misteriche, imperniate sui culti di divinità provenienti dalla Tracia, dall’Asia Minore, dalla Siria, dall’Egitto.

Questi culti, diffusi in Occidente molti secoli prima del cristianesimo e interiorizzati e moralizzati dai greci, non operavano distinzioni razziali o di casta, per cui erano accettati in tutti gli strati sociali e promettevano la liberazione dai vincoli del male e la speranza in un destino felice nell’aldilà, partecipando al banchetto dei beati e vivendo nella perenne gioia dei Campi Elisi. Per il raggiungimento della futura vita celeste e dell'immortalità era necessario ottenere la purificazione, la rinascita e la filiazione divina.

È indubbio che Paolo, come ogni altro bambino nato e cresciuto a Tarso, dovette subire il fascino delle grandi cerimonie che si svolgevano in quella città, caratterizzata dalla sincronicità di molteplici religioni in onore degli dèi misterici: Mitra, Adone, Attis e Osiride, considerati salvatori divini, e assimilarne inconsapevolmente i riti e i significati profondi, soprattutto i due sacramenti più importanti, che egli adotterà poi per il suo cristianesimo personale, il battesimo e l’eucaristia.

Queste religioni garantivano la felicità ultraterrena a tutti coloro che attuavano il rifiuto del corpo, attraverso l’ascesi, e minacciavano un terribile destino di sofferenze eterne per chi, invece, si fosse abbandonato alle gioie della vita. Avevano quindi introitato il concetto di peccato e veneravano un dio che si incarnava in una vergine mortale per redimere l'umanità dalle sue colpe e renderla degna di una vita eterna e beata in un mondo utopistico, collocato nell'aldilà. 

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)