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mercoledì 18 aprile 2012

Prima visita a Gerusalemme (“L'invenzione del cristianesimo”) 90


Quando Paolo decise di recarsi nella città santa e contattare quelli che erano gli unici depositari dell'insegnamento di Cristo (39 d.C.?), a causa del suo passato di spietato persecutore, tutti lo schivarono e riuscì a malapena ad avvicinare due dei cosiddetti apostoli: Pietro e Giacomo (uno dei fratelli di Gesù, non il figlio di Zebedeo) per merito di Barnaba, un ebreo della diaspora molto stimato dagli apostoli perché a Gerusalemme aveva venduto tutti i suoi beni immobili e ne aveva dato il ricavato alla comunità cristiana (Galati 1,18-19 – Atti 10,26-27).).

Quindi, senza l'intervento di Barnaba, Paolo, a causa del suo passato di spietato aguzzino che i cristiano-giudei ricordavano fin troppo bene, sarebbe stato evitato da tutti. Non è da escludere che in città dovesse muoversi con circospezione per evitare di dar nell'occhio ai grandi sacerdoti che non gli avevano perdonato il suo voltafaccia di Damasco e che pare avessero messo una taglia sulla sua testa.

Comunque il suo contatto con la Chiesa di Gerusalemme fu breve, limitato a pochi incontri e assolutamente negativo; segnò indubbiamente l'inizio del conflitto fra lui e la comunità di Gerusalemme che si aggraverà nel tempo. Gli Atti degli Apostoli, estremamente tendenziosi e composti probabilmente da Luca, discepolo di Paolo, cercheranno, senza riuscirci, di occultare gli aspri conflitti che seguiranno tra Paolo e la comunità di Gerusalemme.

Stabilitosi ad Antiochia ove si era costituita una comunità cristiana fondata dai giudei-ellenisti fuggiti da Gerusalemme, ne divenne ben presto il leader indiscusso e carismatico. Lì ad Antiochia Paolo iniziò quella evoluzione che lo porterà, sotto l'influsso del paganesimo, a passare dall’ambito culturale palestinese a quello ellenistico e a creare il suo cristianesimo personale che soppianterà in seguito quello giudaico.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)