Visualizzazioni totali

martedì 17 aprile 2012

La forte tempra morale di Paolo (“L'invenzione del cristianesimo”). 89


Paolo dalle sue Lettere ci appare come un individuo di forte tempra morale. È probabile che il disagio interiore da lui provato per aver perseguitato i primi cristiani (aveva partecipato anche alla lapidazione di Stefano, il primo martire della Chiesa), acuito dal fatto che era in procinto di compiere un'altra missione crudele, abbiano scatenato in lui un forte complesso di colpa che sfociò in una violenta crisi epilettica durante la quale avvenne in lui una subitanea rivoluzione esistenziale, una totale catarsi. Le successive visioni, di cui parla Paolo, potrebbero coincidere con altre crisi epilettiche.

Per tre anni Paolo predicò il ritorno del Risorto in Arabia (Giordania attuale) e a Damasco (Galati 1,15-17), senza conoscere niente della dottrina di Gesù (nelle sue Lettere egli non accenna a Gesù taumaturgo ed esorcista, non fa riferimento al ricco materiale della passione e alle parabole, ignora le diatribe tra Gesù i farisei e gli scribi a proposito della Legge mosaica, non conosce il battesimo per mano del Battista, né le tentazioni e neppure la missione in Galilea), e senza aver mai incontrato un apostolo e ignorando totalmente la Chiesa di Gerusalemme, solo basandosi sulle sue presunte rivelazioni celesti (allucinazioni epilettiche), e forse su quanto aveva appreso durante gli arresti e gli interrogatori dei cristiano-giudei da lui compiuti a Gerusalemme.

Questo comportamento, simile ad un esilio volontario, sembra molto strano e probabilmente fu determinato dal fatto che il suo turbolento passato di persecutore lo costringeva a rivolgersi a gente che non lo aveva conosciuto prima e che quindi non poteva contestarlo.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)