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martedì 24 aprile 2012

La casta politica italiana sempre più clericale


Come accaduto con la pillola del giorno dopo e la pillola abortiva RU486, anche quella dei cinque giorni dopo, arrivata in Italia superando mille ostacoli ed enormi ritardi rispetto al resto dell'Europa, è stata subito contestata dalla parte più retriva del parlamento italiano, sempre al servizio del Vaticano e nemico dell'autodeterminazione femminile.
La Ellaone è, infatti, in vendita da meno di un mese, per la precisione dal 2 aprile, e già un gruppo di 85 parlamentari ha già chiesto che ne venga bloccata la vendita,  perché si tratterebbe non di un contraccettivo d’emergenza, bensì di un farmaco dall’effetto abortivo. Ma  l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha specificato da tempo, e con estrema chiarezza scientifica, che la contraccezione d’emergenza non ha effetti abortivi perché semplicemente inibisce o ritarda l’ovulazione.
Tra l’altro l’Italia è l’unico Paese, dei 28 dove la pillola è commercializzata, in cui il medico per prescriverla è tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente, attraverso un test di gravidanza negativo. Stante la procedura complicata imposta dalla nostra legge, l'utilizzo della pillola risulta pressoché impossibile. Come ho osservato in un precedente post è inimmaginabile che nelle 120 ore seguenti il rapporto si possa ottenere la prescrizione del test di gravidanza da un medico, effettuare le analisi, ritirare il referto, recarsi nuovamente dal medico per la ricetta e poi, se in tutto ciò ancora non sono passati i fatidici cinque giorni, acquistare la pillola in farmacia.
Pensate quante donne: studentesse, lavoratrici o casalinghe, possono trovare il tempo per superare tutta questa kafkiana procedura, ogni volta che hanno un rapporto a rischio. Ma l’associazione parlamentare ‘Intergruppo per il valore della vita’ nonostante tutti questi impedimenti vuole che la vendita sia sospesa, e a tal fine ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Renato Balduzzi.
Paradossalmente l'azione di questo ‘Intergruppo per il valore della vita’, ostracizzando la pillola, potrebbe provocare un incremento del numero di gravidanze indesiderate con conseguente ricorso all'aborto. Ma anche incrementare l'acquisto delle pillole Ellaone on line, dove non è richiesta né ricetta medica né test di gravidanza. Però la Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) ha denunciato i pericoli che possono incorrere le donne che acquistano la pillola on line.
Ciò non impensierisce minimamente la maggior parte dei nostri politici infingardi e ipocriti cui importa solo imporre, per legge (in base alla sana laicità d'Oltretevere), i veti vaticani. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)