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giovedì 19 aprile 2012

Peccato e Redenzione. La nuova teologia di Paolo: l'immortalità dell'anima e la redenzione. 65


Quindi le religioni misteriche, dalle quali Paolo attinse la sua concezione di immortalità, avevano, come presupposto fondamentale per la salvezza, la redenzione per opera di un dio.

Ecco quindi che Paolo, sulla falsariga di queste religioni, designa una sola via d'uscita a rappresentare la vera salvezza per il cristiano: il Cristo mistico che si era immolato sulla croce non più, come credevano i cristiano-giudei di Gerusalemme, per tornare da Risorto dal cielo e, cacciate le legioni romane, instaurare il regno di Jahvè sulla Terra, ma per redimere l'intera umanità dal peccato e portarla nel regno dei santi.

Il termine "Cristo" perde per lui ogni riferimento all'Unto del Signore, al Messia liberatore e si trasforma in una possessione totale, in un dio conosciuto in maniera interiore, in un Redentore celato, in un Santissimo Sacramento, in un Salvatore.

"Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati e che per lui chiunque crede riceve giustificazione (perdono) da tutto ciò da cui non fu possibile essere giustificati mediante le Legge di Mosè” (Atti 13,38-39).

Cristo diventa agli occhi di Paolo il mitico Redentore cui gli esseri umani, troppo deboli e troppo stupidi per praticare la virtù, dovevano rivolgersi per ottenere la liberazione e la salvezza. Infatti col sacrificio della Croce, Cristo: " ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di dio e Padre nostro" (Galati 1, 4).

La Croce si trasforma per Paolo nella porta della redenzione, nel punto di riferimento di tutta la sua fede e, se per i cristiano-giudei di Gerusalemme rappresentava il simbolo dell'umiliazione, del tradimento e del fallimento, per lui racchiude il mistero del progetto di dio per la salvezza del mondo.  

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)