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sabato 28 aprile 2012

Il Cristo mistico, vera salvezza per l'intero genere umano (“L'invenzione del cristianesimo”) 99


 Di fronte a questa generale ignominia c'era per Paolo una sola via d'uscita a rappresentare la vera salvezza per l'intero genere umano: il Cristo mistico che si era immolato sulla croce non solo, come credevano i cristiano-giudei di Gerusalemme, per tornare da Risorto dal cielo e, cacciate le legioni romane, instaurare il regno di Jahvè sulla Terra, ma soprattutto per redimere l'intera umanità dal peccato e portarla nel regno dei Santi.

Il termine "Cristo" perde per lui ogni riferimento all'Unto del Signore, al Messia liberatore e si trasforma in una possessione totale, in un Dio conosciuto in maniera interiore, in un Redentore celato, in un Santissimo Sacramento. Tutte le Scritture, per chi sapeva coglierne il significato interiore e le implicazioni spirituali, prevedevano da sempre, secondo lui, la venuta nel mondo del Salvatore. Questo Salvatore era il Cristo.

"Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati e che per lui chiunque crede riceve giustificazione (perdono) da tutto ciò da cui non fu possibile essere giustificati mediante le Legge di Mosè (Atti 13,38-39).
La fede nel Cristo mistico, che gli era stato rivelata nella sua apocalisse o epifania sulla via di Damasco, diventa l'ossessione di Paolo, la forza propulsiva che lo spinge ad un apostolato frenetico e pronto a sfidare ogni pericolo personale.
Cristo diventa agli occhi di Paolo il mitico Redentore cui gli esseri umani, troppo deboli e troppo stupidi per praticare la virtù, dovevano rivolgersi per ottenere la liberazione e la salvezza. Infatti col sacrificio della Croce: " ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro" (Galati 1, 4).

La Croce si trasforma per Paolo nella porta della redenzione, nel punto di riferimento di tutta la sua fede e, se per i cristiano-giudei di Gerusalemme rappresentava il simbolo dell'umiliazione, del tradimento e del fallimento, per lui racchiude il mistero del progetto di Dio per la salvezza del mondo.
La fede nel Cristo mistico, nella gloria della Croce, diventa per Paolo la Nuova Rivelazione, il Nuovo Patto di Dio con l'intera umanità, e sostituisce e cancella, superandolo, il vecchio Patto stipulato da Mosè sul Monte Sinai.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)