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giovedì 31 maggio 2012
Peccato e Redenzione. Gli eccessi dell'ascetismo. 77
Seconda guerra giudaica e fine d'Israele (“L'invenzione del cristianesimo”) 126
mercoledì 30 maggio 2012
Il falso Jahvè. Rivalità Tempio di Gerusalemme e Santuario Bethel. 114
Prima guerra giudaica. (“L'invenzione del cristianesimo”) 125
martedì 29 maggio 2012
Benedetto XVI come re Lear, incapace c di tenere a bada la sua corte?
Lapidazione di Giacomo, fratello di Gesù. (“L'invenzione del cristianesimo”) 124
lunedì 28 maggio 2012
Il falso Jahvè. Rivalità Tempio di Gerusalemme e Santuario Bethel. 113
Paolo, mistificatore o genio religioso? (“L'invenzione del cristianesimo”) 123
domenica 27 maggio 2012
Peccato e Redenzione. Gli eccessi dell'ascetismo 76
L'enigma svelato 119
n nomine Domini 16
sabato 26 maggio 2012
Il falso Jahvè. Rivalità Tempio di Gerusalemme e Santuario Bethel. 112
Paolo, mistificatore o genio religioso? (“L'invenzione del cristianesimo”) 123
venerdì 25 maggio 2012
Bill Gates ha cambiato il nostro modo di lavorare, Melinda Gates, sua moglie, cambierà il nostro modo di procreare.
Il papato fu istituito nel V secolo (“L'invenzione del cristianesimo”) 122
Solo nel V secolo un decreto di Papa Gelasio I, inteso a stabilire l'autenticità dei 27 testi del Nuovo Testamento, decretò anche l'istituzione del primato papale su tutti i vescovi della cristianità, basandosi sul passo di Matteo: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa.... Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli" (Matteo 16,18-19).
Ma questo è un altro clamoroso falso, come tanti altri passi, aggiunto al Vangelo di Matteo dopo il III secolo, quando Tertulliano elaborò il concetto di Chiesa, travasando in questa istituzione l’intero edificio giuridico romano. Al tempo di Matteo, ovviamente, nessuno era a conoscenza di questa istituzione non ancora inventata.
Quindi l'istituzione del papato non deriva da questo passo del Vangelo di Matteo, unico dei Sinottici a riportarlo, quantunque anche Marco e Luca narrino la medesima scena (Marco 8:27-30 e Luca 9:18) . Se fosse vero che Gesù intendeva fare di Pietro "il primo papa", ci sarebbe almeno qualche allusione negli Atti degli Apostoli, nelle Lettere di Paolo, o nel resto del Nuovo Testamento.
Invece in questi testi non risulta nemmeno una sola volta che Pietro abbia esercitato nella Chiesa primitiva una funzione di comando. Anzi, quando si riunisce il primo Concilio a Gerusalemme, questo viene presieduto da Giacomo, uno dei fratelli di Gesù, e non da Pietro, che pure era presente. Solo con Gelasio I si può, quindi, ipotizzare l'istituzione del papato.
Il termine papa (padre), inizialmente titolo onorifico di tutti i vescovi per parecchi secoli, solo con l’inizio del secondo millennio diventò prerogativa esclusiva del vescovo di Roma.
giovedì 24 maggio 2012
Peccato e Redenzione. Gli eccessi dell'ascetismo 75
Pietro non fu mai a Roma (“L'invenzione del cristianesimo”) 121
Secondo l'abate cattolico francese Louis Duchesne, autore di una monumentale e rigorosa storia della Chiesa (L.Duchesne, Histoire ancienne de l'Eglise, Paris, Fontemoing, 1911) e di un Liber Pontificalis, ricavati dagli archivi del Vaticano, che ricostruiscono con grande rigore storico la genealogia dei pontefici, i primi nove vescovi di Roma, compreso lo stesso Pietro, erano da togliere perché mai esistiti (L.Duchesne, Liber Pontificalis, t. I-Il, Parigi 1886-1892. Riedizione con un terzo tomo di C. Vogel, Parigi 1955-1957).
Infatti, la carica episcopale monarchica si impose a Roma soltanto verso la metà del II secolo e per molto tempo tutti i vescovi furono considerati alla pari e nessuno di loro godette di uno stato privilegiato rispetto agli altri. Per Cipriano, Padre della Chiesa, non esisteva un vescovo dei vescovi, poiché nessuno poteva costringere all’obbedienza con autorità tirannica i propri confratelli.
Solo nel III secolo, ad imitazione dell’amministrazione imperiale romana, i vescovi dei capoluoghi delle province acquisirono il controllo dell'intera loro regione e furono chiamati metropoliti. I metropoliti erano quattro: quello di Alessandria che controllava l'Egitto, quello di Antiochia che guidava l'episcopato siriaco, quello di Cartagine che sovrintendeva all'episcopato dell'Africa del nord, e, infine, quello romano che vigilava sulla Chiesa italiana ma non sul resto dell’Occidente. I vescovi di Roma nei primi secoli non si interessarono mai della presunta introduzione del Primato di Pietro.
mercoledì 23 maggio 2012
Il falso Jahvè. Rivalità tra i regni di Giuda e d'Israele. 111
Pietro non fu mai a Roma (“L'invenzione del cristianesimo”) 120
martedì 22 maggio 2012
A proposito di statistiche.
Eccone alcuni. L'Eurispes ci rileva che mentre nel 2006 l'87,8% degli Italiani si professava cattolico e il 29% praticante, nel 2010 queste percentuali erano scese al 76,5% al 24,4%.
Il Censis a sua volta rileva che nel 2011 solo il 65,6% affermava di credere in Dio e, sempre nel 2011, il Norc Institute della University of Chicago riduceva al 41% gli Italiani credenti senza esitazione. Tutte cifre molto lontane da quel 96,55% di “cattolici” secondo l’Annuario Pontificio Vaticano. Il Censis nella ricerca “I miti che non funzionano più” del 28 giugno 2011, constata il declino della religiosità e e della sua pratica nel quotidiano e scrive: “E’ chiara l’impossibilità per i sacerdoti di incidere su processi di scelta individuale ormai massificati, così come del resto stentano a fronteggiare le ondate di secolarizzazione nella quotidianità, l’estraneizzazione dalla religiosità e dai luoghi di culto”.
La partecipazione ai riti religiosi è un altro indicatore molto importante della religiosità di una società. Una ricerca molto interessante a questo proposito è stata fatta dai professori Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli, del Centro Studi sulle Nuove Religioni, entrambi cattolici impegnati.
I due studiosi,coadiuvati da circa 200 volontari, hanno svolto un’indagine nella diocesi di Piazza Armerina, in Sicilia, che conta circa 220 mila abitanti, rilevando che le presenze e le comunioni nelle 320 messe celebrate in tutta la diocesi arrivavano ad interessare appena al 18,5% della popolazione, in conformità alla percentuale rilevata dal Censis a livello nazionale.
Un altro dato importante della religiosità in calo è la percentuale di matrimoni religiosi ai quali la Chiesa tiene talmente tanto da considerare scomunicati (quindi esclusi dai sacramenti) tutti i cattolici che sono al di fuori di essi (sposati civilmente, divorziati, conviventi ecc....). In questo caso le cifre dell’Istat non lasciano spazio ad interpretazioni. Nel 2005 su 100 matrimoni 67,2% erano religiosi, nel 2006 questa percentuale è scesa al 66,0%, nel 2007 al 65,4%, nel 2008 al 63,2% e nel 2009 al 62,8%. Ma nel 2012 in molte regioni i matrimoni civili superano quelli religiosi senza contare le unioni di fatto che sono oltre un milione. Un tracollo.
Tutti costoro, la grande maggioranza quindi, sono fuori della Chiesa e cattolici per modo di dire. Altre percentuali confermano la secolarizzazione galoppante e fanno emergere un Paese sempre più indipendente dalla dottrina della Chiesa.
L’Eurispes ha pubblicato lo scorso gennaio il “Rapporto Italia 2012” dal quale emerge che il 65,8% degli italiani è favorevole all’istituzione del testamento biologico, il 58% approva l’introduzione della pillola abortiva Ru486, e una maggioranza plebiscitaria, l’82,2% chiede l'introduzione del divorzio breve. Tutte richieste in aperto contrasto con quanto ci impone il Vaticano ma che i nostri politici codardi e asserviti fingono di non vedere.
Il falso della seconda Lettera di Pietro (“L'invenzione del cristianesimo”) 119
lunedì 21 maggio 2012
Il falso Jahvè. Rivalità Tempio di Gerusalemme e Santuario Bethel. 110
Pietro e Paolo (“L'invenzione del cristianesimo”) 118
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Informazioni personali
- leo zen
- Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)