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martedì 29 marzo 2011

Il ddl Calabrò che propone una legge liberticida, incostituzionale, sgrammaticata, truffaldina e menzognera, sta per essere approvato.

Ad aprile è previsto il voto sul ddl Calabrò alla Camera riguardante il testamento biologico. La discussione parlamentare si sta incentrando su due nodi fondamentali: alimentazione e idratazione artificiali, che in quanto «sostegno vitale» non possono «formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento», e il ruolo centrale del medico, non vincolato a tener conto delle indicazioni del paziente.

Questo disegno di legge, nonostante l'opposizione delle forze laiche, verrà sicuramente approvato, e la legge che ne sortirà sarà una legge liberticida, incostituzionale, sgrammaticata, truffaldina e menzognera, basata su un’ideologia religiosa che porta a ignorare i principi fondamentali della nostra Costituzione.

L'incostituzionalità è senz'altro il punto cruciale della legge, più volte evidenziato dai partiti di opposizione ma mai preso in seria considerazione. Solo l’IdV ha sollevato la pregiudiziale di costituzionalità e finora è il primo e unico partito ad aver fatto qualcosa di tangibile contro questo disegno di legge.

Infatti sulla incostituzionalità della legge parla chiaro l’articolo 32 della Costituzione che recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

Varata in fretta per l’impellenza di ottenere il “perdono” della Chiesa per gli scandali di letto di Silvio Berlusconi, questa legge-obbrobrio potrà essere contrastata seguendo la via della class action come si sta facendo per la legge 40 sulla procreazioni assistita. Ma ci vorranno tempi lunghi.

Nel frattempo sarebbe utile che i cittadini provvedessero a registrare e depositare il proprio testamento biologico, perché è comunque una dichiarazione di volontà che in un eventuale sfortunato futuro, eviterà di dover ripercorrere l’iter legale di Englaro per poter provare le proprie posizioni in fatto di autodeterminazione.

Io l'ho fatto e il mio medico l'ha accettato senza battere ciglio. La beffa maggiore di questa legge è che nell’appello del 12 marzo lanciato dal quotidiano Avvenire al Parlamento sul fine vita, il giornale dei vescovi  usa per due volte la parola laico e definisce il ddl Calabrò «realmente liberale».

Alla Chiesa che usa la spudoratezza di dichiarare laica e liberale una proposta che priva i cittadini della libertà di decidere della propria vita vale al pena di ricordare che alla base della laicità c’è il rispetto dell’autonomia decisionale, indipendentemente da ogni condizionamento ideologico, morale o religioso.

Ma il fatto di svincolare la libertà dall’ideologia religiosa è sempre stato considerato satanico dal Vaticano che per secoli ha gestito i suoi fedeli con minacce, punizioni, restrizioni, sottomissioni e diktat.

Sono loro gli unici detentori del saper vivere, sono loro che ci devono imporre come pensare, pregare, far figli, amare, nascere e morire. Per il Vaticano la sana laicità è costringere la classe politica in suo ostaggio ad imporre i suoi precetti religiosi come legge dello Stato.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)