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venerdì 18 marzo 2011

“L’apocalittico “grande terremoto del Giappone orientale, che ha devastato il nordest del Paese, è stato un “castigo del cielo”?

Ho accennato più volte al fatto che nelle menti oscurate di molti esponenti religiosi, a qualsiasi credo appartengono, è costante la tematica che tutte le catastrofi naturali e tutti mali della Terra, sono punizioni dell'ira divina per la cattiva condotta degli uomini.

Che lo credessero gli uomini primitivi quando le epidemie, i fenomeni geologici e i cataclismi di vario genere risultavano loro inspiegabili è facilmente comprensibile; ma persistere a crederli al giorno d'oggi che si sono trasformati in evidenze scientifiche e quindi spiegabili razionalmente, appare davvero mostruoso.

Eppure ad ogni catastrofe naturale la cosa si ripete immancabilmente. Finora, però, erano i religiosi occidentali, soprattutto di area cristiana, a dar la colpa dei terremoti ai peccati degli uomini e non ad uno spostamento della placca tettonica; gli asiatici, invece, non erano mai entrati nella questione, avendo forse una visione diversa dalla nostra improntata al giudeo-cristianesimo.

Ma da quanto ha riportato ‘la Repubblica veniamo ora a sapere che un’autorità giapponese, il governatore di Tokyo, Shintaro Ishihara, ha fatto questa dichiarazione incredibile “L’apocalittico “grande terremoto del Giappone orientale”, che ha devastato il nordest del Paese, è stato un “castigo del cielo”.

Perché, secondo lui, “L’identità dei giapponesi è egoista. Usando questo tsunami, per una volta, è necessario lavare l’egoismo. Insomma, io penso che sia un castigo dal cielo”.

Dichiarazione che ricalca pari pari quella dei vari esponenti religiosi occidentali in occasione di qualsiasi catastrofe e che è pur sempre indicativa di come, a qualsiasi latitudine, di fronte a questi sommovimenti della natura, niente valgano le spiegazioni scientifiche e prevalgano le ’spiegazioni’ religiose.

Che scagionano, per così dire, la natura, ma perché essa non fa altro che manifestare la volontà punitiva del ‘cielo’ per far scontare agli uomini i loro peccati. Per cui si dimostra ancora una volta come, di fronte alla fede, non c’è verifica razionale che tenga.

Ciò dimostra quanto è grande l'imbecillità umana e quanto è infima la cultura scientifica della maggior parte dell'umanità, anche in Paesi molto evoluti.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)