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mercoledì 9 marzo 2011

La nostra Costituzione? Carta straccia per il concordato con la Chiesa.

In un post del mese scorso, parlando del calo delle frequenze dell'ora di religione, facevo notare non solo che l'ora di religione cattolica è una grossa spesa inutile per il Paese ed è un'ora in meno per l'educazione dei nostri figli ma anche che, pur essendo a carico del contribuente italiano, viene appaltata alla Chiesa la quale formula i programmi, recluta gli insegnati, li nomina, senza concorso, con diritto di revoca (se entrano in disaccordo col vescovo) e fa concedere loro lo stipendio più alto, rispetto agli insegnati delle altre materie.

Inoltre mettevo in rilievo che il tutto avviene in piena e assoluta violazione della Costituzione Italiana che all'articolo 33 recita che “l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”, mentre invece la catechesi confessionale, conforme al sistema teologico e dogmatico della Chiesa, che l'insegnante di nomina vescovile deve impartire, non è assolutamente libera, tanto è vero che se costui mettesse in dubbio un qualsiasi aspetto dell'ortodossia, verrebbe immediatamente rimosso.

È proprio quanto è accaduto a Genesio Petrucci, l'ormai ex professore di religione del Keplero, il liceo scientifico romano, balzato alle cronache per aver introdotto al suo interno macchinette di profilattici. “Da settembre sono disoccupato, perché lo scorso anno ho detto pubblicamente che ero d'accordo al progetto di educazione sessuale nella mia scuola che prevedeva l'installazione di distributori di condom. Il progetto esortava i ragazzi all’uso del preservativo per evitare malattie trasmissibili”.

«Dopo otto anni ininterrotti di incarico nel Keplero - spiega Petrucci - il 31 agosto, scaduto il contratto, non mi fu più rinnovato. Quando ho chiesto spiegazioni al Vicariato mi è stato comunicato a voce che la motivazione ufficiale del mancato incarico era legata all'assenso al progetto di educazione sessuale previsto nella scuola».

Gli studenti del Keplero spingono perché la vicenda venga di pubblico dominio. «Siamo senza parole – ha detto uno dei rappresentanti degli studenti, Alberto Belloni – abbiamo espresso la nostra solidarietà e deciso di proclamare un’assemblea pubblica. Abbiamo scritto una lettera al Vicario per il reintegro del nostro professore. Ci lascia basiti che una persona possa perdere il lavoro per questo»

Purtroppo è più che possibile che questo accada in un'Italia ridotta ormai a protettorato vaticano e con un concordato che è chiaramente in pieno contrasto con la nostra Costituzione e quindi da abolire senza mezzi termini.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)