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martedì 22 marzo 2011

Le religioni del Libro (La “mala” religione) 33

Non mancano poi nel testo episodi grotteschi e ripugnati che suscitano la nostra ironia o il nostro disgusto. Per non dilungarmi troppo farò appena qualche esempio.

Al profeta Ezechiele, per punizione, dio fa mangiare un rotolo scritto (Ezechiele 2,8-9) e poi gli impone di cuocere le sue ciambelle sopra escrementi umani.

Di fronte alle proteste del profeta, Jahvè viene a più miti consigli: “Ebbene, invece di escrementi umani, ti concedo sterco di bue: lì sopra cuocerai il tuo pane” (Ezechiele 4,9-15).

Ai filistei, che avevano catturato l’Arca, il Signore fa insorgere in loro delle dolorosissime emorroidi che suscitarono in tutta la popolazione un terrore mortale (1 Samuele 5,1-10).

A David, affinché gli sia consentito di sposare Mikal, la figlia di re Saul, viene imposto di portare in dote cento prepuzi di nemici uccisi. David supera brillantemente la prova: uccide in battaglia duecento filistei e davanti al re conta i loro prepuzi alla stregua di moneta sonante. E Saul, in premio, gli concede in moglie la figlia Mikal (1 Samuele 18,20-27).

Decisamente immorale è il comportamento incestuoso delle figlie di Lot che ubriacano il vecchio padre per unirsi a lui e generare figli (Genesi 19,30-36).

Per quanto riguarda la validità storica di questo testo, le più recenti e indiscusse scoperte archeologiche, attuate in tutto il territorio dell'antico Israele, in Siria e sul Sinai, hanno dimostrato, in modo ineccepibile, che molti eventi della storia biblica non si sono verificati nei tempi e nei modi in essa descritti, come le peregrinazioni dei patriarchi, l'Esodo dall'Egitto, la conquista della terra di Canaan e il glorioso regno unito di David e Salomone, e che alcuni degli episodi più famosi sono stati inventati di sana pianta.

Sotto il profilo letterario e poetico, infine, la Bibbia si presenta come un'opera di basso livello culturale in cui abbondano infantilismi, superstizioni, poesie rozzamente umane ed erotiche e cronache aride e inverosimili. Solo raramente brilla nei Salmi di qualche lampo di schietta sensualità orientale. Paragonata ad altri testi sacri antichi, come i Veda, o ai poemi omerici, non regge il confronto.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)