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mercoledì 9 marzo 2011

La religione arcaica (La “mala” religione) 22

Passando all’Odissea, scritta almeno un secolo dopo, gli dèi bicamerali dell’Iliade diventano deboli ed emerge una prima frattura tra le voci divine ispiratrici e le azioni umane conseguenti.

L'indebolimento delle allucinazioni uditive determina un profondo mutamento nella forma mentale dei personaggi, nei quali comincia ad affiorare un piccolo avvio alla coscienza soggettiva.

L’avvento della scrittura su larga scala e lo sviluppo del linguaggio analitico che essa comportava, determinò ben presto, dal 1000 a.C. in poi, il crollo della mente bicamerale, la graduale scomparsa delle forme allucinatorie piene di voci divine, e il lento emergere della coscienza moderna. Con l'aver compreso che le voci, che sembravano esterne, erano in realtà interne all'uomo ebbe inizio l’alba della coscienza umana.

Una volta che l’uomo fu in grado di «conoscere se stesso», le voci divine diventarono ben presto superflue e furono relegate in luoghi speciali chiamati templi o in speciali persone dette oracoli.

Ma le vestigia della mente bicamerale persistettero a lungo come ci confermano nel tempo antico la storia di Mosè, che sentiva la voce di dio, e quella di Socrate che sentiva quella del suo daimon e, nel Medio Evo, la vicenda di Giovanna d'Arco.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)