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lunedì 21 marzo 2011

Per l'Osservatore Romano “Il diavolo esiste, che ci si creda o meno”.

L'esistenza di Satana non ha oggi molti credenti e in futuro ne avrà sempre di meno. Il suo rifiuto è in progressivo aumento anche da parte di non pochi ecclesiastici, che pur non rinnegando in modo palese Satana, di fatto ne ignorano l’esistenza, non parlandone mai nelle omelie domenicali e nelle catechesi.

Lo conferma anche Padre Gabriele Amorth che si proclama uno dei più grandi esorcisti a livello internazionale. A dire il vero uno dei pochi segugi del diavolo ancora rimasti in circolazione, visto che ormai in Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo e altri Paesi europei gli esorcisti sono letteralmente scomparsi, sostituiti da psichiatri molto più efficaci a guarire le pseudo possessioni.

“Abbiamo moltissimi preti e molti vescovi che purtroppo non credono a Satana” confessa infatti il nostro esorcista con visibile sconforto. E aggiunge: “Ci sono nazioni intere senza esorcisti: là molti vescovi non credono nel demonio e arrivano addirittura a dire in pubblico: l’inferno non esiste, il demonio non esiste”.

A dar man forte al nostro don Gabriele interviene in questi giorni l'Osservatore Romano che dà ampio risalto all'uscita nei cinema del film «Il rito» di Mikael Hafstrom, interpretato da Anthony Hopkins e con al centro la figura di un esorcista. Oltre a recensire positivamente l'opera cinematografica, il quotidiano della Santa Sede ripubblica il testo dell'udienza generale del 15 novembre 1972 in cui Paolo VI parlò del demonio.

Per l' Osservatore Romano, «Il diavolo esiste, che ci si creda o meno, e opera subdolamente per avere il sopravvento. Una realtà che alla Chiesa certo non sfugge».

Il giornale vaticano coglie l'occasione dell'uscita del film per annunciare la settimana di studi sull'esorcismo in programma dal 28 marzo al 2 aprile, a Roma e a Bologna, presso l' Ateneo Regina Apostolorum, e riprende poi, col titolo «Un agente oscuro e nemico», l'udienza del novembre 1972 in cui Paolo VI descriveva come «uno dei bisogni maggiori» della Chiesa «la difesa da quel male, che chiamiamo il Demonio», definito «Il nemico numero uno, il tentatore per eccellenza».

E concludeva: «Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana».

Ed io che pensavo che ammettere l'esistenza del diavolo, conosciuto anche come demonio, belzebù, satana, satanasso, lucifero, maligno, e via discorrendo, comportasse la negazione dell'esistenza di dio?

Sì, perché, parafrasando Epicuro, se dio, come dicono le Sacre Scritture, è la bontà assoluta e vuole il bene dell'umanità, ma non impedisce il male che discende da Satana, significa chiaramente che è impotente e quindi in difetto del suo massimo attributo. Se invece, è onnipotente, ma consente che Satana ne combini di tutti i colori, significa che è malvagio. Di qui non si scappa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)