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martedì 29 marzo 2011

Miti e leggende dell'Antico Testamento (La “mala” religione) 39

Ma come è potuta nascere una leggenda simile? Senz'altro come risposta mitica al problema fondamentale che assillava l'uomo antico, cioè l'origine del male, delle sofferenze e della morte.

Ed ecco, allora, prima l'invenzione di un qualche dio e poi della disobbedienza fatale ad una sua proibizione, per giustificare l'ingrato destino riservato all'uomo. È significativo che anche la mitologia greca ricorra ad un mito, quello del vaso di Pandora, per dare una spiegazione dell'origine del male.

Pandora, come Eva, disobbedendo all'ordine divino, apre il vaso fatale datole da Zeus e contenente tutti i mali della Terra, compresa la morte, e subito questi mali fuoriescono e invadono il nostro pianeta.

Solo che una simile spiegazione infantile dell'origine del male, giustificabile in un'era primordiale in cui l'umanità viveva immersa nel favoloso, è stata accettata ad occhi chiusi, senza la minima remora razionale, dagli estensori della Bibbia, e considerata valida fin ai nostri giorni, nonostante gli enormi sviluppi della cultura e della scienza.

Ancor oggi, infatti, milioni di cristiani, spesso con tanto di laurea in tasca, credono più o meno ciecamente alla favola del paradiso perduto e alle sue derivazioni assolutamente irrazionali, nonostante un secolo e mezzo di evoluzionismo darwiniano che la nega ineluttabilmente.

Il cristianesimo, poi, è stato il massimo fruitore della stessa perché l'ha messa a giustificazione dell'immolazione di Cristo per la redenzione dell'umanità. Tutta la religione cristiana, infatti, si fonda su questo mito irrazionale e infantile, al punto che il suo sacramento fondamentale, il battesimo, ha lo scopo di toglierci la tara primigenia che tutti noi ereditiamo alla nascita.

La decodificazione di questo mito ci fa comprendere non solo che è stato posto, come abbiamo visto, a fondamento del cristianesimo, ma che per suo mezzo è stata decretata la superiorità fisica e morale dell’uomo sulla donna.

E questo per due ordini di motivi. Anzitutto perché, come osserva Erich Fromm, qui l’uomo non viene partorito dalla donna ma è la donna ad essere creata dall’uomo, come una derivazione postuma fatta a suo uso e conforto.

In secondo luogo, perché con la sua disobbedienza Eva viene considerata responsabile del male del mondo e della necessità, per il figlio di dio, di immolarsi sulla croce per riparare questa colpa primordiale.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)